‘Tanto tuonò che piovve’: il proverbio è classico e, finalmente l’acqua non manca e, dopo gli annunci e il rischio di razionamenti di quest’estate, le ultime precipitazioni stanno facendo dormire sonni più tranquilli a Rivieracqua, l’azienda che si occupa della gestione e della distribuzione dell’acqua nella nostra provincia e ad Andora.
La situazione è notevolmente migliorata, grazie alle precipitazioni delle ultime settimane, anche se invasi, pozzi e riserve sono ancora da riempire. La conferma ci arriva direttamente da Rivieracqua, che abbiamo interpellato per capire come sono cambiate le dinamiche, al termine di un estate che ha lasciato molti con il fiato sospeso e, per fortuna solo in alcuni casi, anche totalmente senz’acqua.
I primi dati positivi arrivano dalle due maggiori fonti di approvvigionamento della nostra provincia. In primis il Roya, da dove proviene la maggior percentuale di acqua tra Ventimiglia ed Andora. Ma uno arriva dalla diga di Tenarda che, grazie alle ultime piogge si è alzata di ben 6 metri, dopo aver raggiunto livelli bassissimi. Ma non basta perché, per arrivare al massimo, dovrebbe innalzarsi di altrettanti metri.
“E’ una situazione che è in netto miglioramento – dicono da Rivieracqua – visto che lo scorso anno di questi tempi eravamo già in crisi. Oggi come oggi il livello dei pozzi come l’Argentina o il Roya, si è alzato notevolmente e, anche dalle sorgenti la situazione si sta normalizzando. Per dire che la prossima stagione si potrà stare tranquilli, serviranno ancora molte precipitazioni”.
La domanda che ci si pone è classica, ovvero quanto dovrebbe piovere ancora per tornare alla normalità. “Normalmente le piogge annuali – ci viene detto da Rivieracqua – ammontano a circa 1.000 millimetri mentre in questi ultimi anni non andavamo sopra i 300. In questi giorni ne abbiamo già registrati circa 150 e, se da qui a Natale ne arrivano altrettanti, con la neve in montagna e qualche pioggia in primavera, potremo vivere un’estate decisamente più tranquilla. I sintomi sono buoni e ci auguriamo che la situazione migliori ulteriormente. Al momento non possiamo ancora parlare di ‘scampato pericolo’ ma le prospettive sono buone”.
Negli ultimi tempi uno dei problemi della fornitura d’acqua (ad eccezione della salinità di Andora) è stato quello della sua torbidità e del suo cattivo odore. Quale era la motivazione? “La questione era più evidente nelle zone dove i residenti avevano dei serbatoi propri – evidenzia Rivieracqua – ma si tratta di problemi derivanti sempre dalla siccità, perché quando l’acqua si pesca in fondo presenta ovviamente più sabbia ed eventuali altre problematiche. Non è mai stata in dubbio la potabilità, visto che le analisi sono sempre state conformi. Abbiamo preso, in proposito, alcuni provvedimenti con trattamenti delle acque o anche di mix tra le stesse, in modo da mitigare gli aspetti negative”.
Nell’economia della distribuzione come si suddivide la fornitura dell’acqua in provincia? “L’apporto della diga di Tenarda è di un milione di metri cubi l’anno, ovvero circa il 3% della produzione mentre la ‘colonna vertebrale’ degli acquedotti è sempre il Roya, che rappresenta il 90% della fornitura. In proposito, sul fiume che sfocia a Ventimiglia, prosegue il cosiddetto ‘grattage’, visto che il fenomeno delle sostanze sottili che si depositano sul letto del fiume continuano a presentarsi. Quindi rimane difficile la ‘ricarica’ della falda e servono interventi per aiutarla. I pozzi, comunque, stanno per fortuna meglio grazie all’innalzamento del fiume. C’è da dire che non sono mai stati in condizioni critiche”.
Ora c’è sempre attesa di eventuali nuove piogge, augurandoci che siano sempre ‘buone’, ovvero che non creino danni come purtroppo accaduto negli anni scorsi. Già da domani, ma anche per i prossimi giorni sono previste nuove precipitazioni, che andranno ad aiutare le riserve della nostra provincia.