“A imperia ci preoccupiamo di chi non riesce a tenere le finestre aperte d'estate perché ha il sonno leggero e fa caldo. Chi se ne frega se la remunerazione di oltre 30 Ditte del Luna Park,che come ogni attività imprenditoriale,è soggetta a oneri e balzelli di ogni natura, può subire un danno economico tranciante con lo spostamento nel deserto prospettato da 'improvvisati' consiglieri comunali”.
Aldo Fiori non risparmia critiche agli imperiesi dopo la decisione dell’Amministrazione comunale di trasferire il parco giochi da Porto Maurizio a Oneglia. “Mi sembra giusto informare sia i media che i miei concittadini, che lo spostamento del Parco nvernale è stato concordato (antecedentemente all'interrogazione presenta ieri) con l'Amministrazione Comunale, al fine di salvaguardare oltre che la tranquillità di diportisti e residenti anche la remunerazione delle imprese che costituiscono il Parco, tenendo in giusta considerazione che molti titolari di queste aziende sono residenti e vivono a Imperia come chi si lamenta".
Fiori ritiene “giusto evidenziare che la nuova collocazione 'sperimentale' è stata pensata in modo di non togliere nemmeno un parcheggio di quelli presenti nella nuova zona”.
Infine, si lascia andare ad una considerazione: “Forse io sarò abituato ad un modo vecchio di fare politica, ma una opposizione che con le proprie istanze/proposte dovrebbe fare gli interessi della collettività, prima di presentare delle istanze che prevedono un danno economico per alcuni residenti, non dovrebbe interpellare gli interessati? Forse bisognerebbe che qualcuno spiegasse loro, che non esistono cittadini di serie A e di serie B ma che ognuno ha i propri diritti e i propri doveri, è un concetto di eguaglianza e di democrazia, non mi sembra difficile da capire.
L'unica mia preoccupazione è che al sindaco in carica passi la voglia di occuparsi della città anche perché se questo è il livello dell'opposizione la vedo veramente grigia per la mia Imperia...in caso di scelte future diverse, da parte della maggioranza degli Imperiesi”.