Tanto Sanremo, e anche Liguria, al convegno "Luino, 350 anni di storia turistica. Dal Petit Tour dei Tre Laghi, all'Idrovia Locarno-Venezia", che si è svolto nel centro sul Lago Maggiore. Evento organizzato dal giurista e imprenditore Luca Sartorio e al quale ha collaborato la giornalista Simona Fontana, presidente dell'associazione culturale Le Sempiterne.
Nel qualificato lotto degli intervenuti, composto soprattutto da docenti di importanti università (Bocconi compresa) e parlamentari, anche i giornalisti Marco Silvano Corradi, di Cipressa, e il sanremese Alessandro Bertellotti, oggi in Svizzera.
Dopo il saluto del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, fra gli altri, Corradi è stato chiamato a un intervento sui rapporti, nelle sue opere e nella sua vita, del grande scrittore luinese Piero Chiara (dai suoi romanzi vennero ricavati anche quattro film oltre a sceneggiati televisivi) con la Liguria e Sanremo. Il conferenziere ha ricordato che in "Vedrò Singapore", nel corso di una cena ad Aidussina (oggi in Slovenia) un commensale disse che chi avesse avuto le possibilità sarebbe andato a vivere a Sanremo, Roma e Taormina. Dunque Sanremo doveva essere in vetta al gradimento di Chiara.
Ne "Il capostazione di Casalino e 15 altri racconti", in uno di questi, "Trenck il mansueto", ambientato a Monterosso, nelle Cinque Terre, si finisce a Sanremo. Nella narrazione, in prima persona, l'autore afferma che avendo a disposizione denaro come i commendatori e i ricchi commercianti, poteva permettersi un mese di vacanza all'anno al "tepore di Sanremo" e nel miglior albergo della città con vista sul mare.
Descrivendo anche il rito mattutino degli ospiti di una passeggiata fino alla statua della Primavera. Corradi ha poi sottolineato come Chiara fosse stato insignito del titolo di "Amico di Sanremo". Riconoscimento non banale visto che era stato assegnato e ritirato, in precedenza, alla Callas, Spadolini, Agnelli, Dulbecco e poi sarà conferito a Pavarotti e Baglioni...
Ed è arrivato alla scelta di Chiara quale direttore del Biribissi, rivista di arte e cultura edita dal casinò, dovuta ad Antonio Semeria. Corradi ha ricordato l'attività nel campo della cultura del Casinò.
A cominciare dai Lunedì e i Martedì letterari che proseguono tuttora oggi curati da Marzia Taruffi e prima da Ito Ruscigni. Come per il teatro lavorassero De Filippo e Mascagni e Luigi Pirandello, prossimo Premio Nobel, ma già famoso nel mondo, nel 1930 diventò direttore artistico del teatro dove avvennero prime di alcune sue opere.
Si è quindi intrattenuto sui contenuti del Biribissi e di come lo scrittore luinese, nelle intenzioni degli amministratori sanremesi, avrebbe dovuto essere protagonista di diverse iniziative promozionali-culturali. Ma sopravvennero problemi di saluti. Una curiosità: in quel periodo si incrociavano, nei pressi del casinò, Piero Chiara e il sanremese Giuseppe Conte. Un grande e un futuro grande scrittore. Corradi ha anche ricordato come l'attore Francesco Salvi, di Luino, debba parecchio a due liguri: Antonio Ricci (che gli dette la sua prima parte in tv) e Paolo Villaggio (che gli assegnò la prima parte importante in un film).
Alessandro Bertellotti (figlio di Vittorio Bertellotti, figura conosciutissima nel campo dell'atletica non solo provinciale) oggi con compiti di rilievo nella Radio svizzera italiana dopo 12 anni di giornalismo in Australia, ha parlato dell'impatto dei grandi eventi, sportivi e non, ai fini della promozione di una città. Si è soffermato, con tanto di proiezioni, su alcune che hanno ospitato le Olimpiadi. E ha chiuso illustrando la portata mediatica del Festival della Canzone di Sanremo.
Molto apprezzati anche gli interventi dei docenti dell'Università di Genova, Alessandro Bertirotti e Mario Zignego. Oltre a questo, Corradi è stato protagonista di un altro intervento riservato agli studenti delle scuole superiori di Luino.