È un Giovanni Toti carico di annunci quello che oggi pomeriggio si è presentato in Comune a Sanremo per incontrare le amministrazioni locali per fare il punto sulla sanità a Ponente. Tema particolarmente delicato tra il caso del falso medico all'ospedale di Bordighera e la tanto attesa riapertura del punto nascite al 'Borea' di Sanremo. All'orizzonte, inoltre, c'è sempre il progetto per l'ospedale unico di Taggia.
“La riapertura del punto nascite a Sanremo è particolarmente sentito - ha dichiarato Toti in Comune a Sanremo - il 'Borea' lo riavrà dal 1 febbraio”. Poi il presidente ha specificato che “fino all'apertura dell'ospedale unico di Taggia ci saranno due punti nascite, uno a Sanremo e uno a Imperia. Sanremo riveste un ruolo importante per la sua notorietà ma anche per il PIL regionale e, senza dimenticarci di nessuno, ha una sua valenza particolare in Liguria e nel Ponente”.
E, proprio in merito all'ospedale unico, Toti ha aggiunto: “Abbiamo chiesto al sindaco Conio e ci ha confermato che il 20 novembre si voterà la variante. Poi si potrà dare il via al processo burocratico per la sua costruzione”.
“Il punto nascite viene riaperto anche se politici ed amministratori si impuntano - ha poi aggiunto Toti - apre perché, vista l'impossibilità di aprire quello di Pietra Ligure, questa provincia va in supplenza. Quando ci sarà Taggia tutto questo cesserà, sarà l'unico della provincia e nel savonese tornerà a Pietra Ligure. Bisogna smetterla di giocare con la sanità per fare politica. Bisogna parlare quale servizio viene garantito in regione con parità d'accesso. Al cittadino interessano i servizi e non altro. Quindi tirare per la giacca i politici non serve nel momento in cui con l'elicottero in poco tempo si arriva negli ospedali. Serve avere medici bravi che aiutino il cittadino. Anche la battaglia tra sanità pubblica e privata è inesistente, visto che alla fine la paga sempre lo Stato. Non conta dove si mette l'ospedale, ma come garantiamo un servizio il più possibile omogeneo per la regione tra aree diffuse ed altre centralizzate”.
“Viviamo un momento molto difficile in tutto il Paese - ha aggiunto l'assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola - siamo consapevoli che anche la vicina Francia crea una sorta di competizione sul piano sanitario. Per quanto riguarda il punto nascite a Sanremo, posso confermare che stiamo lavorando a questo da tempo. Non è stato facile e il tutto è possibile grazie al cosiddetto "Gaslini diffuso" che consente di avere un luogo in più, utilizzabile anche dalla zona ventimigliese. Con le circa 1.200 nascite attuali, siamo riusciti a convincere il Ministero che voleva 8 punti e che invece saranno 9. La letteratura scientifica consiglia punti nascita da oltre 1.000 parti l'anno”.
Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri ha poi tenuto a sottolineare come si sia trattato di “una vittoria dell'amministrazione comunale”.
Sulla questione del personale ha risposto il direttore generale di Asl1 Filippo Maria Stucchi: “Abbiamo già le ostetriche e stiamo organizzando il pediatra di guardia e gli infermieri del nido. Avremo un punto nascite uguale ad Imperia. Ovviamente il 'Borea' copre un territorio ampio e il prossimo anno potrebbe aumentare con tutto l'estremo Ponente. La Ginecologia e la Pediatria rimangono a Imperia, mentre a Sanremo ci sarà la guardia pediatrica e il nido”.
“Grande soddisfazione per la riapertura del punto nascite dell'ospedale di Sanremo entro il primo febbraio 2024 e l'approvazione della variante Puc da parte del Comune di Taggia, primo passo verso l'ospedale unico - ha commentato la consigliera regionale Mabel Riolfo - due obiettivi che Regione Liguria porta avanti per migliorare l'accesso dei cittadini ai servizi sanitari del nostro territorio”.