Politica - 25 ottobre 2023, 08:30

Caso del simbolo 'Camporosso nel cuore': la replica di Maurizio Morabito

"Ritenendo scontata la mia candidatura a sindaco nel 2024, mi sembrava naturale che la continuità della lista dovesse essere in ogni modo tutelata"

"Ho letto con attenzione le dichiarazioni rese da Davide Gibelli alla stampa e, sinceramente, nulla di quanto ha affermato mi stupisce più di tanto. Conosco Gibelli da molto tempo e so che, come tutti, è uomo con pregi e difetti, alcuni evidenti altri (soprattutto tra i difetti) sovente difficili da inquadrare. Tra questi ultimi, a mio avviso, c'è una buona dose di ambiguità: Gibelli in genere pensa una cosa, ne dichiara un'altra e ne fa un'altra ancora, con una naturalezza sconcertante. Esemplare in questo senso è la vicenda che mi riguarda da vicino: sono stato eletto con la lista 'Camporosso nel cuore' nell'ormai lontano 2014, con un risultato personale di un certo rilievo. Nominato vicesindaco (grazie, Davide...) credo di essermi meritato il consenso ricevuto per la costanza e l'impegno che hanno improntato la mia attività amministrativa. Di nuovo eletto nel 2019, questa volta con un risultato che definire eccellente credo sia il minimo (oltre 1.000 voti di preferenza), sono stato confermato nella carica di vicesindaco: non so sinceramente quanto questa nomina sia stata 'digerita' dal sindaco; il seguito della storia mi induce a pensare che la citrosodina non ha sortito alcun effetto. Comunque ho proseguito la mia attività di amministratore con lo stesso impegno di prima e, forse, con ancora maggiore solerzia, al punto che non so quante persone abbiano sorriso leggendo le motivazioni con cui il sindaco mi ha sollevato dalla mia carica, tra le quali spiccava una presunta 'assenza amministrativa'. Non ci ha creduto nessuno, ovviamente, anche perché nessuna persona di normale intelligenza poteva digerire (con o senza citrosodina...) una simile assurdità". Con queste parole l'ex vicesindaco e attuale consigliere comunale Maurizio Morabito replica alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Davide Gibelli.

"Se ho ecceduto in qualcosa non è stata certo l'assenza, avendo anzi improntato il mio impegno nell'esserci sempre mettendoci la faccia, qualche volta anche in conto terzi. Scuse, quindi, da parte di Gibelli, pretesti fumosi per giungere ad un risultato che da anni cercava di raggiungere: liquidare Morabito, evitare a tutti i costi che provasse a diventare sindaco di Camporosso" - commenta Morabito - "I motivi di questa avversione, di questa chiamata alle armi collettiva (è vero, Davide ?) tesa a precludere ogni mia legittima aspettativa politico-amministrativa non li conosco. Qualcuno che volava alto, molto alto, affermava 'Io so. Ma non ho le prove'; forse, aggiungo immodestamente io, qualche indizio. Comunque la risposta la dia il sindaco, dica la verità senza nascondersi dietro scuse puerili come la mia ridicola supposta assenza amministrativa".

"E veniamo ora al simbolo. Lo scorso anno, in tempi non sospetti, ritenendo scontata la mia candidatura a sindaco nel 2024, avevo comunicato al sindaco la mia intenzione di regolarizzare la posizione del simbolo 'Camporosso nel Cuore', alla cui ideazione avevo contribuito (ovviamente Gibelli nulla faceva trapelare sulle sue vere intenzioni, 'vai Maurizio, impegnati fino allo spasimo per la mia causa, tanto poi al momento giusto ti liquido'). Mi sembrava naturale che la continuità della lista dovesse essere in ogni modo tutelata" - sottolinea - "Non avevo messo in preventivo che Gibelli non aveva nessuna voglia di continuità, se questo significava sostenere la mia candidatura a sindaco. Sono stato ingenuo? Forse. Avrei potuto capire prima quale era il progetto inespresso dal sindaco? Forse. Con i forse, tuttavia, non si cava un ragno dal buco. Rimane l'amarezza, tanta amarezza che, in ogni caso, non è sufficiente a dissuadermi dal confermare il mio impegno nei confronti dei tanti, tanti camporossini che mi hanno sostenuto con forza e che spero continueranno a farlo in futuro".

Redazione