Attualità - 13 ottobre 2023, 11:00

Cpr a Diano Castello, il 'no' di Confesercenti: “Abbiamo chiesto al Prefetto di farsi portavoce con il Governo”

“L’insediamento di un Cpr acuirebbe un problema già profondo ed esteso, oltre che drammaticamente presente ed attuale in provincia di Imperia”

La caserma Camandone dove dovrebbe sorgere il Cpr

Un fenomeno - dichiara Bonello Ino Presidente provinciale di Confesercenti - non ben gestito quello dei flussi migratori”. Così la Confesercenti provinciale interviene in merito all'ipotesi del Cpr nella zona del Dianese.

Confesercenti interviene in qualità di associazione di categoria provinciale a tutela dell’intero territorio del ponente ligure e della rete produttiva, in particolare turistica e commerciale - aggiungono - da troppi anni il nostro territorio subisce le conseguenze negative di un fenomeno mondiale che si complica davanti ad una frontiera tra due Stati europei, con il silenzio “assordante“ dell’Unione Europea che permette una militarizzazione di un territorio lungo il vecchio confine tra due Stati membri a propria difesa. Oggi il problema viene esteso coinvolgendo tutta la provincia con l’ipotesi di una possibile apertura di un Cpr a Diano Castello”.

Confesercenti - prosegue Bonello - respinge ogni possibilità di insediare nuovi centri legati all’immigrazione in un territorio già profondamente interessato da una presenza massiccia di flussi migratori continui che impegnano quotidianamente le forze dell’ordine e le organizzazioni umanitarie in tutta la provincia. Spesso il tratto autostradale viene interrotto per la presenza di persone che camminano lungo l’arteria, purtroppo la linea ferroviaria è stata chiusa più volte per incidenti drammatici accaduti lungo i binari o sugli stessi treni, la rete autostradale è stata già teatro di interventi della Polizia per stroncare il fenomeno dei passeur che speculano con il traffico di umani. Intorno al fenomeno migratorio si sono creati intrecci tra la criminalità organizzata locale e francese che hanno ad oggetto sfruttamento di minori, donne e gestione dell’immigrazione clandestina. Crediamo che la Provincia di Imperia e le attività del nostro territorio siano già troppo coinvolte in questo fenomeno, che i disagi siano troppo elevati al pari dei rischi per l’incolumità delle persone e delle nostre imprese. L’insediamento di un Cpr acuirebbe un problema già profondo ed esteso, oltre che drammaticamente presente ed attuale in provincia di Imperia.  Confesercenti ha pertanto chiesto al Prefetto di Imperia di farsi portavoce presso il Governo nazionale delle difficoltà, delle problematiche, delle conseguenze che potrebbe avere tale scelta”.

C.S.