I medici di base, una categoria in via d’estinzione. E nei paesi dell’entroterra, lontani dai centri ospedalieri, la scomparsa di chi rappresenta il primo impatto con la medicina è un problema.
Un problema aggravato dal fatto che proprio i paesini delle Valli Impero e Arroscia hanno un’alta percentuali di anziani. Il dottor Parisi, medico molto conosciuto su quel territorio, è il prossimo a raggiungere un meritato pensionamento, lasciando “orfani” decine e decine di suoi assistiti. Che avranno problemi per trovare un altro suo collega, problemi che condizioneranno anche i sindaci.
“Sicuramente qualcuno dei miei compaesani – dichiara Massimiliano Mela, sindaco di Borgomaro – rimarrà senza assistenza sanitaria, quelli che avevano scelto il dottor Parisi che era presente per due ore alla settimana”. La speranza, ovviamente, è quella di avere un’alternativa che non sempre è facile da reperire. Ma esistono anche casi più fortunati che anomali, come avviene a Caravonica. “Il nostro medico di base – ammette il sindaco Francesco Dulbecco – non lo vediamo dai tempi della pandemia: devo pensare che è assente dall’ambulatorio per il semplice fatto che nessuno dei miei paesani ne ha avuto bisogno. Comunque il problema esiste e la situazione è piuttosto delicata”.
Infatti a Pontedassio il panorama è parecchio diverso. “Chi aveva scelto Parisi ora ha un problema – sottolinea il sindaco Ilvo Calzia – D’altronde anche l’Asl ha difficoltà a reperire sanitari di base, io ho contatti frequenti con il direttore sanitario proprio per regolarizzare la carenza di medici ma da altre provincie non vengono volentieri qui da noi”.
La situazione dovrebbe migliorare con il progetto spiegato dal sindaco di Pieve di Teco. “Abbiamo soltanto due medici di base – illustra Enrico Pira - e potrebbero esserci difficoltà per gli utenti che hanno scelto il dottor Parisi. Però, in futuro, nella ex Caserma Borelli nascerà la Casa di Comunità con la presenza dei medici e del personale infermieristico per 12 ore quotidiane per 6 giorni a settimana così da evitare anche il collasso del pronto soccorso”.