I sindacati di polizia, Siulp e Sap, hanno inviato una lettera 'aperta' al Ministro dell'Interno, oggi in visita nella nostra provincia
"Riteniamo importante, in occasione della Sua visita alla città di Ventimiglia, sottolinearLe, la difficile quanto drammatica situazione lavorativa nella quale, agiscono, senza soluzione di continuità, tutti gli operatori delle Forze di Polizia presenti su questa zona di confine e quelli della Polizia di Stato in modo particolare, oltremodo impegnati a preservare l’ordine e la sicurezza pubblica in un territorio, oramai da otto anni martoriato, da uno smisurato quanto drammatico problema connesso con il fenomeno migratorio, che nell’ultimo periodo, ha assunto, come purtroppo e tristemente noto, dimensioni abnormi.
Le vie di comunicazioni, con particolare riferimento a quella ferroviaria ed autostradale che conducono nel ponente ligure e a Ventimiglia - Confine di Stato con la Francia risultano essere, al pari della “rotta balcanica” su Trieste, uno dei canali strategici di transito utilizzati dai “migranti” per il raggiungimento degli altri Paesi Europei ove sono diretti.
Situazione quotidianamente alla ribalta delle cronache nazionali ed internazionali, anche per gli aspetti drammatici connessi con i numerosi incidenti mortali nei quali sono rimasti coinvolti i “migranti” “folgorati o investiti dai treni ovvero dai veicoli in transito sull’autostrada mentre la “percorrono e/o attraversano appiedati”.
In questo scenario, del quale Lei sicuramente oggi avrà piena contezza, quello che emerge in maniera preponderante è la sproporzione tra il fenomeno costituito dall’imponente quanto multietnico numero di migranti che si è quotidianamente chiamati a “trattare/gestire” ed i ridotti quanto stremati organici della forze di polizia effettivamente a disposizione.
Organici della Polizia di Stato ed in particolare del Commissariato di P.S. di Ventimiglia, del Settore Polizia di Frontiera e della elevata Sottosezione ordinaria di Polizia Stradale (solo nella classificazione dell’Ufficio, atteso che a fronte delle 36 unità previste dal Decreto di elevazione ne risultano, ancora oggi e a distanza di due anni assegnate solamente 20) che rivelano l’impotenza concreta di poter far fronte ai bisogni di sicurezza della cittadinanza intemelia, con vocazione turistica che nei mesi estivi arriva tranquillamente a raddoppiare la popolazione, anche rispetto ai non meno importanti problemi connessi con la micro criminalità, il contrasto al commercio abusivo, alla prostituzione e non ultimo al traffico di sostanze stupefacenti.
Si sottolinea, come, ad esempio, presso il Commissariato di P.S. di Ventimiglia, che risulta essere l’ultimo presidio italiano di legalità, oggi in assoluta prima linea, in alcune occasioni non sia riuscito ad esprimere, suo malgrado, neppure una “volante” sul turno notturno.
Proseguendo, corre l’obbligo di riferirLe come l’attuale situazione geopolitica internazionale determinatasi impegni alacremente, nella città di confine, tutto il personale del Settore Polizia di Frontiera, PRIMO UFFICIO italiano di Polizia al Confine di Stato Italo-Francese, ed in particolare quello in servizio presso l’Ufficio Riammissioni e Respingimenti di Ponte San Luigi ove nel concreto si espletano, le materiali operazioni di presa in carico dei respinti/riammessi sul territorio italiano (dalla Francia). Il numero delle persone irregolari riconsegnate dal collaterale servizio francese, tutte identificate (mediante presa di impronte) e trattate sotto il profilo amministrativo/giudiziario e, qualora espellibili, messe a disposizione della Questura di Imperia, oscilla tra le 150/200 unità al giorno, con picchi sino alle 250 unità. Solo per dare un’idea complessiva, da inizio anno quell’Ufficio, con grande fatica e sacrificio ha gestito all’incirca 200 arresti (molti dei quali passeur), 1000 espulsioni, 400 riammissioni verso la Francia, oltre 20.000 respinti dalla Francia, numeri che risultano in assoluto i più ELEVATI del territorio italiano, per un Ufficio di Frontiera Terrestre
Il Settore Polizia di Frontiera, con le attuali unità in organico, con abnegazione cerca di far fronte anche a tutte le altre attività specialistiche quali quelle di “retro Vallico”, quelle connesse con l’attività investigativa (all’individuazione e arresto dei “passeur”) e derivanti dall’attuazione di quanto previsto dal “Trattato del Quirinale”, con le cosiddette “Squadre /brigate miste” – un “unicum” in Italia.
Per quanto concerne specificatamente il personale della Questura di Imperia, relativamente all’aspetto strettamente migranti, l’Ufficio Immigrazione seppur recentemente implementato, risulta ancora inadeguato per la mole di lavoro che deve gestire. In particolare l’assolvimento degli obblighi previsti dalla vigente normativa degli “espellibili” ed “accompagnamenti”, (per gli irregolari individuati sul territorio della provincia), ha assunto, per la Questura di Imperia un impiego ed impegno di risorse umane impari rispetto alle reali potenzialità degli organici e dei mezzi disponibili, servizio, quest’ultimo particolarmente oneroso che sta lentamente ma inesorabilmente logorando psico-fisicamente tutto il personale a ciò preposto, pregiudicando altresì la funzionalità e l’efficienza di tutto l’apparato sicurezza in provincia.
Nell’interesse del mantenimento della legalità su un territorio, nel tempo già tanto provato (… infiltrazioni mafiose … “n’drine” … processi per “mafia”.. ecc.) oltre che dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica e della profusione di sicurezza alla cittadinanza tutta, Le chiedono di valutare seriamente un REALE POTENZIAMENTO DEGLI ORGANICI delle Forze dell’Ordine presenti nella provincia di Imperia ed IN PARTICOLARE DELLA POLIZIA DI STATO sulla quale incombono specifiche competenze connesse al mantenimento dell’Ordine e della Sicureza Pubblica mediante la concreta “gestione degli irregolari”, fornendo altresì gli adeguati strumenti e mezzi per poter operare.
Per queste OO.SS, solo un reale potenziamento dei Presidi di Polizia con l’assegnazione definitiva di un congruo numero di poliziotti, mezzi e strumenti adeguati per poter effettivamente operare costituiscono le indispensabili premesse per poter fronteggiare, anche a Ventimiglia un problema sociale quale è quello della migrazione di massa e per evitare che lo stesso si trasformi in un problema di polizia atteso che la professionalità e lo spirito di abnegazione dei poliziotti ancorché provati non è, finora, mai venuta meno.
Attese le dimensioni del fenomeno migratorio presente nella città di Ventimiglia e zone limitrofe, l’invio ciclico di militari, e/o di personale dei nuclei prevenzione crimine, pur utili, non consentiranno, ad avviso di queste OO.SS., di soddisfare quelle esigenze specifiche di sicurezza richiesta dalla cittadinanza che solo il personale stanziale, assegnato in pianta stabile può trasmettere alla collettività con la quale quotidianamente convive.
Viceversa, l’assegnazione di poliziotti stanziali consentirebbe al Questore quale Autorità locale di P.S. un impiego a tutto campo degli stessi con evidenti risvolti migliorativi in tutti gli ambiti oggi gravemente in sofferenza, in primis il Commissariato di P.S. ed il Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia.
Ed è per questo che nella consapevolezza delle complessive impellenti esigenze di sicurezza che Le provengono da tutti i territori d’Italia, che con la presente, Le pongono al vaglio due ipotesi ritenute “percorribili” e realizzabili nel più breve periodo possibile, vale a dire:
-l’ELEVAZIONE di “rango” del Commissariato di P.S. di Ventimiglia a Ufficio di livello da PRIMO DIRIGENTE;
- la RI ELEVAZIONE di “rango” del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia a Ufficio di livello da PRIMO DIRIGENTE, atteso la “declassificazione” dello stesso avvenuta nei primi anni 2000, per le contingenze di quel periodo storico nel quale si era data piena attuazione al trattato di “Schengen”, con l’abolizione delle frontiere e dei conseguenti controlli di frontiera terrestre che ne avevano inevitabilmente ridimensionato le competenze, con riduzione di organico (al tempo costituito da 110 unità ) e dotazioni organiche.
Le due soluzioni proposte consentirebbero, unitamente all’assegnazione dell’organico previsto alla istituita Sottosezione Polizia Stradale di Ventimiglia, di adeguare la risposta delle Istituzioni all’incessante assetata richiesta di sicurezza di tutta la società civile ed imprenditoriale intemelia, rispetto all’aumentato disagio sociale derivante dal coacervo di irregolari (che alimenta l’illegalità diffusa ed il degrado ambientale), sempre più ampio che rovescia tutta la propria frustrazione ed insofferenza sulla popolazione locale e su chi esercita le c.d. “helping profession” dove la Polizia e le altre Forze dell’Ordine ne costituiscono una primaria rappresentanza.
Consentirebbe infatti di poter “contare” su un organico stanziale conoscitore del territorio, con azzeramento, a regime di organico e dotazioni degli elevati Uffici, di personale aggregato a Ventimiglia, che dal 2015 senza soluzione di continuità vi viene designato per fronteggiare le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, azzeramento del disagio di chi è costretto a stare lontano, per lavoro dagli affetti per decine di giorni, nonché sicuro risparmio economico.
Altrettando evidenti risvolti positivi ne avrebbe chi incessantemente lavora a tutela del mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, coordinando, ora, con grandi sforzi, le attuali Forze di Polizia presenti sul territorio.
Certi di aver contribuito a farLe favorevolmente valutare la necessità del rafforzamento stanziale degli importanti Uffici di Polizia presenti sulla città di Confine, miratamente Commissariato di P.S. e Settore di Ventimiglia, queste OO.SS. acclarata la indiscussa volontà degli uomini e delle donne in uniforme di questa provincia, di voler continuare a lavorare, quali fedeli “Servitori” dello Stato in maniera silente pregnante e fruttifera (i fatti lo hanno dimostrato) ancorché nelle attuali difficili condizioni, per l’interesse comune della tutela della legalità oltre che al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica rispetto ai flussi migratori e l’esigenza dei cittadini, che devono poter credere che anche in questa Provincia l’attenzione dello Stato, rispetto al tema “sicurezza” reale e non solo percepita sia tale da prevederne un adeguato investimento in risorse umane economiche e strumentali, rimangono a disposizione e Le porgono distinti saluti".