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Attualità | 01 ottobre 2023, 07:11

Chiude la Vecchia Partenza di Monesi, ma è una fake news

Simona Pagliasso, il marito Maurizio Erca e il cugino Enrico Pagliasso sono lì dal 2016 e saranno ancora dietro il bancone

Chiude la Vecchia Partenza di Monesi, ma è una fake news

Una diceria falsa e malevola si aggira per la Valle Arroscia. Si dice che “La vecchia partenza” stia chiudendo, che i tre giovani impegnati nell’attività si siano arresi all’abbandono della purtroppo ex stazione sciistica.

Non è vero. Simona Pagliasso, il marito Maurizio Erca e il cugino Enrico Pagliasso sono lì dal 2016 e saranno ancora dietro il bancone si spera per molti anni. Non solo non lasciano la loro “postazione” a tutela di una località con grandi e inespresse possibilità di sviluppo ma hanno tutte le motivazioni per rimanere.

"In estate abbiamo lavorato molto bene – afferma Maurizio ErcaNon ci possiamo lamentare, abbiamo avuto clienti italiani e soprattutto stranieri in particolare del nord Europa”. Una situazione che contrasta appunto con una “voce” in grado soltanto di deprimere i lavoro di chi può soltanto essere positivo per la valle, la sua economia e il contrasto all’abbandono.

Siamo qui da circa otto anni – racconta MaurizioOltre alla nostra attività alberghiera, di ristorazione e bar, abbiamo il noleggio delle mountain bike che poi è stata la nostra base di partenza ma Monesi potrebbe avere enormi possibilità considerata una seggiovia abbandonata”.

In effetti i tre volenterosi imprenditori sono arrivati qui proprio grazie alla mountain bike di cui erano e sono ancora appassionati utilizzatori. “La nostra passione sportiva – spiega ancora – ci ha fatto essere qui dove venivano spesso per allenarci in bici e poi Monesi l’abbiamo decisa quale scelta di vita”.

E proprio quella disciplina sportiva, grazie agli innumerevoli percorsi come la strada per Limone, ancora oggi attira nugoli di appassionati italiani e stranieri. “Però questa località potrebbe tornare agli antichi fasti – conclude MaurizioSembra che i 3 milioni di denaro pubblico spesi per la seggiovia non siano un motivo abbastanza serio per farne lo snodo centrale per il rilancio di questa località. Conta di più il malevolo incrocio tra interessi privati e disinteresse pubblico”. 

Ino Gazo

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