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Attualità | 29 settembre 2023, 07:11

Liguria Verde, una stagione olivicola in chiaroscuro

Le previsioni per la prossima annata dell'extravergine non sono ottimistiche. Nel settore si prevede un'ottima qualità ma per la quantità non ci sono grandi speranze

Liguria Verde, una stagione olivicola in chiaroscuro

Qualità buona ma sarà la quantità a mancare. In sintesi la fotografia dell’imminente stagione olivicola, una stagione “in chiaroscuro” come viene definita da molti produttori di olio extravergine del Ponente ligure.

La siccità e il caldo esagerato hanno colpito gli ulivi con segni visibili e conseguenze, invece, visibili soltanto in frantoio. “Le previsioni non ci fanno assolutamente sorridere – ammette Pierluigi Rinaldi, patron  dello storico marchio Raineri – Probabile che la quantità sia di poco superiore a quella dello scorso anno ma la pioggia recente sembra abbia favorito l’attacco della mosca”.

Insomma l’anno di “scarica” del 2022, contro ogni andamento storico, si ripete. “La siccità ha dato un drastico taglio alla quantità – afferma Paolo Boeri del marchio 'Roi Boeri' di Badalucco – La stagione è in anticipo di circa un mese mentre per la qualità è difficile fare previsioni, la vedremo in frantoio”.

Ottimismo e pessimismo si incontrano ma non si scontrano, sono forse frutto dei desideri dei produttori.

La quantità si prospetta forse un poco migliore dello scorso anno, la qualità, invece, si prospetta alta – premette Federico Fresia, presidente della sezione Confartigianato con 80 frantoi in regione - Le piogge di settembre ci hanno dato una mano ma comunque è un’annata sofferta”.

Comunque la situazione è molto “vivace” anche in ambito prezzi. “Si sta verificando una corsa agli acquisti – dichiara Rinaldi che è causata dalla mancanza di materia prima con la conseguenza di aumento dei prezzi: oggi si parla di 25 euro alla quarta rispetto ai 18/20 dello scorso anno”.

E aggirandosi negli uliveti si incontrano pure fenomeni inusuali che non sono neppure nella memoria degli olivicultori più anziani ma sono impossibili da spiegare. “Gli uliveti hanno una produzione a macchia di leopardo – racconta Fresiacioè, vicino ad una pianta carica di frutti se ne trova un’altra completamente spoglia: neppure noi siamo in grado di capire e spiegare questo strano comportamento”. 

Ino Gazo

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