Politica - 26 settembre 2023, 19:06

Sanremo: presentato il progetto per la funivia verso Monte Bignone, 9,2 milioni e 6 mesi di lavoro (Foto e Video)

Per ora è solo uno studio di fattibilità e servono investimenti importanti sia dal pubblico che dal privato

Nove milioni e 600mila euro circa e 6 mesi di costruzione: questi, in estrema sintesi, i numeri di quella che potrebbe essere in futuro la nuova funivia Sanremo-Monte Bignone, il cui studio di fattibilità è stato presentato questo pomeriggio al Golf Club degli Ulivi (da dove dovrebbe partire l’impianto), nell’ambito dell’assemblea dell’Ance, nei suoi 10 anni di vita.

L’assemblea ha preso come titolo ‘Sempre più in alto’, proprio per pensare alla funivia, che manca da Sanremo dal 1981, dopo circa 44 anni di attività, a cavallo della seconda guerra mondiale. Progetti e idee per la funivia, per chi vive a Sanremo da tempo, se ne sono visti tanti e, per giunta, a ridosso delle campagne elettorali.

Un progetto che, purtroppo per ovvie ragioni (servirebbe un’area diversa e con tanto parcheggio), non può vedere la sua naturale partenza dal centro della città e, quindi, si opta per la zona del golf. Anche qui serviranno posti auto, altrimenti gli eventuali fruitori dove potrebbero parcheggiare? Che il progetto sia importante nessuno lo nasconde, ma dovrebbe viaggiare parallelo ad un altro, con al centro dell’attenzione una serie di proposte sportive e non, da poter fare nelle stazioni d’arrivo previste, San Romolo e Monte Bignone.

Se nel primo caso qualcosa c’è già, nel secondo ci troviamo di fronte ad una landa sconsolata, dove al momento troviamo solo vecchie e abbandonate costruzioni, una chiesetta e tanti ponti radio e tv. L’evento di oggi, oltre a ripercorrere l’attività svolta dal 2013 ad oggi di Ance Imperia, ha messo sul ‘piatto’ il progetto di ripristino della Funivia Sanremo-Monte Bignone, una scommessa che Ance ha deciso di giocare insieme al Comune di Sanremo.

Il Sindaco Biancheri ci crede? “Credo che si parli di un progetto di cui si parla da anni e oggi il contesto è cambiato, con la creazione del consorzio forestale, l’acqua a San Romolo e gli imprenditori che investono, ora si può anche realizzare. Ci sono tanti attori che sono vicini ed è un progetto che va nel solco di una città che vuole investire e crescere. Da parte nostra c’è tutta la disponibilità”.

Il presidente della Provincia, Claudio Scajola: “Si era fatta una bella cosa come tante, nella Sanremo che cresceva e si espandeva nel mondo e poi siamo stati capaci di eliminare la funivia e costruire delle case sul percorso. Questa è la storia da dimenticare e speriamo che se ne apra una diversa, per una funivia moderna”.

Perché Ance ha deciso di regalare un progetto come questo al Comune? “Non è la prima volta – ha detto il presidente Enio Marino - che fa operazioni del genere, almeno da quando io ho la presidenza. Abbiamo aiutato l’Amministrazione per portare a casa i 15 milioni per la Pigna, ci siamo messi in gioco con l’autostrada del mare ed abbiamo un progetto in merito per operatori economici della nautica. Abbiamo un progetto per una galleria tra Camporosso e il casello della A10 a Ventimiglia. Stiamo pensando ad una serie di mini bacini, tra Impero, Argentina e Nervia, che hanno una importante valenza per gli incendi ma anche turistica per l’entroterra come accade a Breil in Francia”.

La Regione Liguria è vicina al progetto: “Assolutamente si perché siamo vicini – ha detto l’Assessore Marco Scajola - a quelli concreti e realizzabili nell’interesse del territorio. Abbiamo raccolto l’invito di Ance, perché abbiamo già dimostrato con i fatti di essere vicino a Sanremo, con i 15 milioni della Pigna, i 5 per il Mercato dei Fiori, la piazza di Coldirodi e anche l’arredo urbano. Quando c’è al centro l’interesse della comunità con progetti seri e cantierabili, noi ci siamo”.

L’Assessore ai lavori pubblici Massimo Donzella: “E’ un obiettivo molto concreto, che non solo è nel cuore dei sanremesi ma una scelta che dà in modo concreto la possibilità di mettere a sistema la pista ciclabile, con tutti gli itinerari che sono nei nostri parchi dell’entroterra. Ci sono i presupposti perché ci sono tutti i livelli istituzionali per un’opera che andrebbe a sviluppare un turismo sostenibile che ridarebbe vita alle Alpi del Mare e che consentirebbero itinerari verso il Piemonte e la Francia. Con il dopo Covid è cambiato il mondo e c’è un desiderio di vivere all’aria aperta”.

Ad illustrare il progetto di fattibilità per il ripristino della Funivia Sanremo-Monte Bignone è stato invece Vincenzo Barbera dello studio 2B-Eng Ingegneria funiviaria, civile, meccanica, uno dei massimi esperti a livello nazionale di questo tipo di impianti. Di particolare interesse si la testimonianza che ha portato il presidente dell’Ente Funivia Monte Mezzocorona Alois Furlan, che verrà appositamente dalla provincia di Trento per raccontare l’esperienza di un impianto che, pur avendo caratteristiche tecniche diverse da quello di Sanremo, ha una storia e svolge una funzione per molti aspetti similare a quella che salirebbe al Monte Bignone.

Il progetto è stato redatto dall’ingegner Enzo Barbera del gruppo “2b-eng”. Il professionista ha optato per un impianto monofune con movimento continuo pulsante, del tutto analogo (anche in termini di portata oraria) a quello esistente a Taormina, che pone in collegamento il centro cittadino con la zona mare (località Mazzarò). Più dettagliatamente, la funivia sanremese sarà suddivisa in due tronchi principali, denominati “Campo Golf-San Romolo” e “San Romolo-Monte Bignone”; il primo segmento, però, sarà ulteriormente ripartito in due tratte della stessa lunghezza (Campo Golf-Primi Pini e Primi Pini-San Romolo), al fine di contenere le escursioni del contrappeso, realizzato mediante un tensionamento idraulico.

Il tempo totale per completare l’ascesa in funivia, partendo dai 203 metri sul livello del mare del green golfistico matuziano e giungendo a quota 1.237 metri, è stimato appena al di sotto dei 20 minuti, che aumentano di alcune unità se nel computo si prendono in considerazione anche i giri d’orologio utili per le operazioni di discesa da una linea e di salita sull’altra da parte dell’utenza. Nessun manufatto della precedente funivia, peraltro, potrà essere riutilizzato, in quanto obsoleto e particolarmente impattante sull’ambiente. In tal senso, nel progetto a cura dell’ingegnere Barbera è previsto un basso impatto ambientale, con una drastica riduzione dei volumi di calcestruzzo fuori terra. Non solo: è anche caldeggiata la realizzazione di motrici interrate, che contribuirebbe a diminuire drasticamente il rumore generato dall’impianto in funzione. Non è al momento preventivato (ma può essere integrato a posteriori) il servizio notturno della funivia di Monte Bignone, che comporterebbe costi aggiuntivi per l’illuminazione.

La convinzione dell’ingegnere Barbera è che quest’opera rappresenti una scommessa vinta già in partenza: “Ovunque sorga un impianto a fune, si vive puntualmente un’esperienza unica. Viaggiare a bordo di un impianto aereo è totalmente diverso dal raggiungere la cima di una montagna in automobile. La percezione di chi osserva muta radicalmente: non si beneficia soltanto delle bellezze paesaggistiche a 360 gradi, ma si ha anche l’opportunità di dialogare con gli altri utenti, scattare foto e registrare video. Una funivia rappresenta sempre un’attrazione e, nel caso specifico di Sanremo, potrà calamitare l’interesse di un’importante percentuale di turisti, che si reca in Riviera per sperimentare qualcosa di diverso dal ‘solito’ mare”.

A livello tecnico, l’impianto a movimento continuo pulsante consta per ogni singola tratta di quattro grappoli da 3 cabine equidistanti e da 10 posti ciascuna (le cabine in totale saranno 36, ndr). Quando i grappoli sono in linea, i veicoli viaggiano alla velocità di 6 metri al secondo, mentre all’arrivo contemporaneo nelle stazioni vengono automaticamente rallentati fino alla velocità di 0,5 m/s. Una soluzione a cui l’ingegner Enzo Barbera ha fatto ricorso abbandonando sin da subito l’idea della funivia bifune, in quanto “è una tipologia di impianto che non utilizza componenti di serie e presenta costi elevati, essendo necessari motori e argani decisamente energivori. Non vanno nemmeno trascurate le difficoltà di reperimento del personale, soprattutto del caposervizio, il quale deve essere abilitato dal Ministero dei Trasporti e risiedere in una zona adiacente alla struttura, così da poterla raggiungere al massimo in mezz’ora in caso di chiamata d’emergenza. Stiamo parlando di un profilo ormai poco presente sul mercato del lavoro, complici i lockdown pandemici, in cui gli impianti a fune sono rimasti fermi, e la purtroppo nota tragedia del Mottarone. Ciò detto, la percentuale più elevata di capiservizio attivi in Italia riguarda proprio quelli abilitati per gli impianti monofune”.

Il vice ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Edoardo Rixi, ha confermato la vicinanza del Governo, pronto ad intervenire economicamente per una struttura come questa.

La serata, che si concluderà con una cena, ha visto la partecipazione del padrone di casa, Enio Marino presidente di Ance Imperia, del Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri (insieme all’Assessore Massimo Donzella), del Presidente della Provincia Claudio Scajola, dell’Assessore regionale Marco Scajola e, con un video per gli impegni avuti a Roma, il vice Ministro Edoardo Rixi.

Il presidente dell’Ance, Enio Marino, ha evidenziato la ripresa del settore edile nel Ponente mentre il Sindaco Biancheri, il Presidente Scajola e l’Assessore Regionale hanno manifestato il loro grande entusiasmo per il progetto. L’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Edilizia Privata ed Urbanistica Massimo Donzella ha spiegato con dovizia di particolari storici, l’importanza della funivia per la città di Sanremo, soprattutto per la sua duplice valenza turistico-economica.

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