Attualità - 24 settembre 2023, 07:11

Appunti di storia, l'epopea di Napoleone nel Ponente ligure

Da Ventimiglia, passando per Sanremo fino a Oneglia per combattere le "Tigri" e Diano saccheggiata dai francesi

La sommossa di Sanremo del 1753, nota come la rivoluzione di Sanremo, fondata su rivendicazioni fiscali e su sentimenti antigenovesi, non provocò grandi movimenti nel genovesato, salvo qualche azione di allerta nelle zone sabaude da Perinaldo ad Oneglia. In tali località si erano tra l'altro stabiliti fuorusciti sanremesi che cercavano l'appoggio di Torino per affrancarsi dal dominio genovese.

I Savoia non temevano tanto la reazione di Genova, quanto eventuali iniziative francesi che mettessero a rischio l'integrità dei territori sabaudi a Nizza e ad Oneglia, nonostante le continue schermaglie con Parigi e i connessi accordi diplomatici che rimangeggiavano i confini tra le due potenze.

La ventata rivoluzionaria dell'89 in Francia e la successiva entrata in Italia, via Ventimiglia, delle truppe francesi guidate da Massena e da Napoleone, favorita dalla benevola concessione della Dominante, anche per tutelarsi nei confronti delle istanze rivoluzionarie, muto totalmente il quadro.

Napoleone passò da Sanremo e da Oneglia con un seguito di turbolenze che non piacquero alle popolazioni locali. La scusa di combattere le Tigri di Oneglia, gruppo di pirati che taglieggiavano il traffico commerciale ai danni di tutti, comportò all'occupazione di Oneglia francese da cui puntare su Loano.

Gli eventi bellici precipitarono e si addivenne ad una deflagrazione più vasta. Al seguito dell' Armata rivoluzionaria erano anche Agostino Robespierre, fratello del più celebre Massimiliano, e soprattutto Filippo Buonarroti, che ad Oneglia, sottratta ai piemontesi, creò un laboratorio di educazione e di promozione popolare.

Il malcontento verso i francesi non venne mai meno per le ruberie e i saccheggi che la soldataglia francese operò non solo ad Oneglia, ma anche a Porto Maurizio e a Diano, prevalentemente dal 1794 in poi.

In quarantamila abbandonarono le valli di Oneglia per porsi in salvo dai soprusi, senza aiuto sabaudo e genovese. La Liguria venne comunque annessa alla Francia e divenne parte dell'impero di Napoleone ai primi dell'Ottocento.

Pierluigi Casalino