Aumentati decisamente i controlli al confine, raddoppiati rispetto a venerdì scorso gli ingressi alla Caritas e le Gianchette nuovamente strapiene di migranti. Questa la situazione che si presenta oggi a Ventimiglia, dove sale la tensione anche e soprattutto in funzione delle ultime decisioni prese dal Governo francese, che ha anche deciso di allestire un centro di identificazione a Ponte San Ludovico, dove verrà installato un container che fungerà da uffici e da primo controlli di eventuali profughi.
Nel centro della città di confine la situazione non è di emergenza, almeno di giorno perché la notte le cose possono sicuramente cambiare. L’aumento dei profughi è lampante alle Gianchette dove, a ridosso del greto del Roya sono circa un centinaio i migranti che cercano un po’ di ristoro grazie alle associazioni umanitarie. Qui trovano un po’ da mangiare e da bere ed assistenza logistica.
Sempre nello stesso quartiere sono tornati ad invadere la zona sul greto del Roya. Molti meno rispetto a una volta, ma i ‘blocchi’ imposti dall’Amministrazione comunale vengono agilmente aggirati e sul terreno sono tornati materassi, giacigli di fortuna e luoghi dove fare qualcosa da mangiare.
Al confine, oltre all’allestimento del centro di identificazione, spicca sicuramente l’inasprimento dei controlli. Da quanto abbiamo potuto notare, soprattutto a Ponte San Luigi dove, praticamente, vengono aperti tutti i mezzi in transito, per vedere se all’interno si nascondono migranti. Leggermente meno aspri quelli di Ponte San Ludovico, anche se l’attenzione della Gendarmerie francese è massima.
La città di confine, quindi, teme possibili ripercussioni a causa degli ultimi sbarchi di migranti a Lampedusa e in seguito ai controlli intensificati e ai respingimenti da parte della Francia. Al centro Caritas, rispetto a venerdì, sono praticamente raddoppiati gli arrivi. Lo conferma Christian Papini, direttore della Caritas Intemelia: “Vi sono 180 migranti al momento, la situazione è, perciò, regolare” - sottolinea - “Non abbiamo registrato aumenti, siamo pienamente nella norma. Vi sono famiglie, minori non accompagnati e uomini”.
Le persone che giungono a Ventimiglia cercano disperatamente di passare il confine in treno, a piedi lungo pericolosi crinali tra l’Italia e la Francia o con i passeur ma a causa dell'incremento di gendarmi, pattuglie e droni, sentinelle che controllano anche il valico, spesso vengono fermati o respinti e così non possono far altro che accamparsi lungo le vie della città di confine o chiedere ospitalità alla Caritas che li accoglie e aiuta. Donne e bambini vengono ospitati nel Pad, ovvero il Punto di Accoglienza Diffusa, struttura aperta alla fine di agosto accanto alla sede della Caritas Intemelia. “Il Pad sta funzionando bene” - fa sapere Papini - “Siamo, mediamente, sempre su una quindicina di persone anche se per tre giorni lo abbiamo riempito a tappo. La capienza massima è, infatti, di venti persone”.
Nei giorni scorsi sono giunti 90 migranti in Liguria ed è possibile che gli arrivi continuino. “Non so se vi saranno degli aumenti, sicuramente i sudanesi passeranno di qua, perché sono sempre passati di qua, bisogna però vedere se gli altri decideranno di intraprendere altre vie o no. Spero che non vi saranno aumenti” - conclude Papini.
Cittadini e commercianti, però, lamentano degrado e poca sicurezza a causa della continua presenza di bivacchi di migranti in diversi punti della città. Anche nel centro città proseguono, perciò, presidi e controlli straordinari del territorio delle forze dell'ordine volti a contrastare l’immigrazione clandestina e a garantire maggiore sicurezza pubblica.