Attualità - 15 settembre 2023, 08:23

Un servizio su Seborga sulla rivista statunitense 'Forbes': la Principessa Nina conferma "Lavoriamo per l'indipendenza"

Su Forbes troviamo il racconto del passato di Seborga, dal possedimento dei conti di Ventimiglia, alla donazione ai monaci benedettini delle Isole Lérin e il ‘Principato Imperiale’ nel Sacro Romano Impero nel corso dell'11° secolo

“Seborga has all the bells and whistles you might expect of an italian hill town” (Seborga ha tutte le caratteristiche che ti aspetteresti da una città collinare italiana): questo uno dei commenti della famosa rivista americana ‘Forbes’, che ha visitato il Principato di Seborga ed ha pubblicato in merito un dettagliato reportage.

La rivista, nel suo servizio, sottolinea come l'Italia può essere conosciuta soprattutto per le sue città d’epoca e gli splendidi paradisi marittimi ma, ricordando luoghi straordinari in Toscana e Umbria, si sofferma proprio su Seborga: “Ha un palazzo fortezza, vicoli acciottolati larghi appena un braccio, panorami mozzafiato e una cucina rustica iper locale, ma in più ha un principe o una principessa eletti, la propria valuta, francobolli e inno nazionale. La storia recente di Seborga, a differenza di quella di qualsiasi altro villaggio in Italia, è incentrata su una ricerca decennale per diventare un principato autonomo, come Monaco, che nelle giornate limpide è possibile vedere da uno dei suoi belvedere”.

C’è poi un’intervista alla Principessa Nina che conferma: “Spero ovviamente di raggiungere l’indipendenza per Seborga, che ammetto sia molto complessa. Ci vorrà molto tempo, ma nulla è impossibile, quindi continuiamo a lavorarci. Tutti i cittadini che mi hanno votato credono in questa causa, quindi non voglio deluderli. Prima o poi il nostro sogno potrebbe realizzarsi”.

Su Forbes troviamo il racconto del passato di Seborga, dal possedimento dei conti di Ventimiglia, alla donazione ai monaci benedettini delle Isole Lérin e il ‘Principato Imperiale’ nel Sacro Romano Impero nel corso dell'11° secolo. Quindi l’acquisto nel 1729 del re di Sardegna. Negli anni ’60 l’avvento di Giorgio Carbone che, dopo aver scoperto l'omissione attraverso una ricerca negli archivi del Vaticano, decise di fare pressioni per l'indipendenza di Seborga, proponendo l'idea ai residenti della città, che votarono la loro approvazione, ed elessero Carbone principe nel 1963.

"Dobbiamo rispettare la legge italiana – ha detto la principessa Nina nell’intervista – ma il comune sa che il Principato di Seborga ha una grande influenza nel turismo e la nostra storia è unica”.

E’ tornato in auge il grande albergo di cui si è parlato prima del Covid: “Avrebbe un impatto notevole sulle infrastrutture di Seborga – ha detto la Principessa a ‘Forbes’ - e darebbe molti posti di lavoro alla popolazione locale che attualmente ha bisogno di andare a lavorare nelle città vicine”.

La rivista americana, nel suo reportage condito da fotografie, ha anche confermato i diversi progetti che metteranno in risalto Seborga, in futuro. Un film, "Cooking Up A Country", sul principato è in lavorazione. Il film, basato su un romanzo di James Vasey, sarà prodotto da Muriel Horst, entrambi residenti a Seborga. C’è anche l’iniziativa ‘Porte Dipinte’, che vedrà gli artisti approdare a Seborga per dipingere le porte abbandonate del borgo, con un evento di lancio nella primavera del 2024.

“Nothing is impossibile. We all aim to make former Prince Giorgio’s vision become true”. Queste le parole della Principessa Nina al termine dell’intervista con ‘Forbes’. “Niente è impossibile. Il nostro obiettivo è tutti far sì che la visione dell’ex Principe Giorgio diventi realtà”. Chiaro il riferimento all’indipendenza dall’Italia.