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Politica | 12 settembre 2023, 18:08

I sindaci del Ponente sono d'accordo: "Su Rivieracqua giusto un confronto aperto e costruttivo"

La risposta di Biancheri, Conio, Ferrari e Giuffra all'appello di Ivan Bracco

I sindaci del Ponente sono d'accordo: "Su Rivieracqua giusto un confronto aperto e costruttivo"

A seguito delle dichiarazioni del segretario di “Imperia Rinasce”, Ivan Bracco, oggi pubblicate su alcuni giornali online, i sindaci dei Comuni soci di Se.Com, Mario Conio (Taggia), Giorgio Giuffra (Riva Ligure) e Valerio Ferrari (Terzorio), e il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, chiariscono le proprie posizioni inerenti al futuro della società consortile Rivieracqua.

La drammatica situazione merita grande attenzione e impegno da parte di tutti gli amministratori locali. In questo delicato momento dobbiamo evitare ogni polemica o potenziale fraintendimento che mini il futuro della società. La nostra posizione è stata più volte chiarita e confermata in Assemblea dei Sindaci, oltre che dalle delibere approvate nei rispettivi Consigli Comunali”. 

Crediamo nel mantenimento dell’acqua pubblica proseguonocosì come espresso nella votazione maggioritaria dei sindaci dell’ATO idrico, che prevede una società a maggioranza pubblica con un socio privato operativo da individuare attraverso una gara. Sono queste le linee intraprese tra mille difficoltà dall’autorità d’ambito. Lo confermiamo senza esitazioni e incertezze: chi vuole mantenere l’acqua pubblica deve seguire questo percorso. I tempi stretti e lo spettro del fallimento di Rivieracqua non permettono altra via”. 

“Agli inizi del 2022 – specificano il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e il sindaco di Terzorio Valerio Ferrariera stata presentata una proposta di ricapitalizzazione pubblica della società, alternativa all’ingresso del socio privato. Proposta che però, non avendo ricevuto il sostegno unanime di tutti i Comuni, non è stato possibile concretizzare”.

Tergiversare oggi – concludono i primi cittadini - vorrebbe dire far fallire la società e conseguentemente la fine dell’acqua pubblica in provincia di Imperia. Il fallimento avrebbe infatti un’unica conseguenza prevista dalla legge: una gara aperta esclusivamente ad operatori privati. Perderemmo così completamente la gestione pubblica della risorsa”.

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