Il tunnel di Tenda. Italia e Francia. I due Paesi saranno allo stesso tavolo per parlarne, in sede di Conferenza intergovernativa.
Ma pare che l'incontro, annunciato per il 29 settembre, slitterà ad ottobre, forse il 6, forse dopo. Al momento non c'è nessuna comunicazione ufficiale né alcun invito, nonostante il territorio sia ammesso alla Conferenza intergovernativa voluta dal vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi.
Al momento, quindi, nessuno sa niente sulle modalità di partecipazione all'incontro. C'è comunque l'intenzione, da parte del territorio - Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Comuni di Cuneo, Limone Piemonte, Vernante, Robilante, Roccavione, Borgo San Dalmazzo e Camera di Commercio - di partecipare e portare le richieste del Comitato di monitoraggio, che si incontrerà prima del 16 settembre per fare il punto della situazione e farsi trovare unito.
Ecco la seconda data importante sul tema: il 16 settembre, quando a Tenda si svolgerà una manifestazione, a partire dalle ore 10, per chiedere l’apertura in modalità “cantiere” del tunnel già per il prossimo inverno.
Tema spinosissimo, sul quale le posizioni dei due Paesi sembrano essere molto diverse.
Dal lato Italia, i comuni della valle Vermenagna sembrerebbero disposti a rinunciare a questa possibilità in quanto, interrompendo i lavori del cantiere durante i passaggi, inevitabilmente si allungheranno i tempi di chiusura e consegna dell'opera. Ad oggi, l'ultima data annunciata è quella di giugno 2024. Anas, tra l'altro, non ha (ancora) detto come aprirebbe in modalità cantiere a dicembre. E, soprattutto, se si farà. I rischi per la sicurezza non sono sottovalutabili: si passerebbe, seppur dietro una safety car, in un tunnel ancora privo di impianti.
L'ipotesi pare essere quella di una sola finestra di passaggio, al mattino, per sole 25 auto da un lato e 25 dall'altro della galleria. Un tempo al quale si sommerebbe quello di smontaggio dei macchinari e di uscita degli operai, oltre a quello di riallestimento del cantiere. Per cinquanta macchine al giorno?
"Dovrà intervenire l'esercito - ironizza la sindaca di Roccavione Germana Avena. Con quale criterio si passerà? Su prenotazione? E chi parte da casa e arriva lì? Non lo fai passare se è la ventiseiesima macchina in coda? Se aprire in questo modo significa allungare ancora i tempi, per noi è no".
Dalla parte francese, invece, si vuole il passaggio. Il sindaco di Tenda Jean Pierre Vassallo ha chiamato al suo fianco anche i primi cittadini italiani nella manifestazione di protesta. Ma il Comitato valuterà l'opportunità di partecipare ad una manifestazione in cui si chiede il passaggio provvisorio, proprio per le quasi certe conseguenze sul termine lavori.
"E' una vergogna. Non credo più a niente - sentenzia Vassallo. La manifestazione l'abbiamo organizzata perché vogliamo informazioni precise. Non c'è nessuno di serio in questa vicenda. Nell'ultima Cig ci avevano detto che dal 12 ottobre ci sarebbe stata l'apertura in modalità provvisoria. Ora bisogna aprire, perché alla mia gente ho comunicato quella data. In Valle Roya abbiamo ricostruito la strada in tre anni. Il Tenda lo stiamo aspettando da 14. Bisogna aprire anche con il cantiere e noi manifesteremo per questo".
Da una parte, quindi, si vuole la riapertura provvisoria a qualunque costo. Dall'altra in nessun caso, se questo comporterà un ulteriore slittamento dei tempi. Le prossime settimane saranno quindi importanti per trovare una linea condivisa dai due territori maggiormente coinvolti nell'infinita questione del Tenda, la Valle Roya e la Valle Vermenagna.
Se il 16 settembre saranno a Tenda anche i sindaci italiani, vorrà dire che un accordo sulle richieste da presentare alla prossima Cig (rimandata) è stato raggiunto.