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Politica | 06 settembre 2023, 07:21

Diga in valle Argentina, Badalucco risponde a Rixi: "Il ricorso al Tar va avanti, c'è un'alternativa"

Il sindaco di Badalucco Matteo Orengo ha replicato alle considerazioni del viceministro Edoardo Rixi che ha esortato i sindaci della vallata a prendere una decisione.

"C'è un ricorso al TAR che impugna il decreto ministeriale e allo stato attuale non ci sono condizioni per fare un ragionamento diverso".

Matteo Orengo, il sindaco di Badalucco, non cede di un passo sulla questione diga in Valle Argentina. Lo stato attuale di cui parla il primo cittadino è riferito alla scheda sullo studio di fattibilità dove si parla anche di un unico invaso, ovvero la grande diga. "La formula è aperta a più territori ma la sostanza non cambia: allargare non implica escludere" - aggiunge Orengo. 

La risposta al viceministro Rixi

Nelle scorse ore, il viceministro Edoardo Rixi, aveva esortato i sindaci della vallata a prendere una decisione (LINK), spiegando che senza condivisione dei territori il Ministero avrebbe dirottato i fondi altrove. "Ha usato parole di buonsenso e pacatezza. - commenta Orengo, riferendosi a quanto detto da Rixi - Gioca la sua partita, nel rispetto del ruolo di viceministro per di più anche ligure. Non vuole disperdere il finanziamento. ATO e Provincia devono dare risposte ai territori che oggi patiscono la carenza d'acqua. Il mio ruolo, come sindaco, è di tutelare e difendere la comunità e poi con gli altri sindaci avevamo detto fin dall'inizio, no ad una grande diga. Credo che le risposte si debbano dare a minor danno. Un intervento per consentire una distribuzione migliore della risorsa idrica non può essere fatto colpendo un paese, il più popoloso dell'interno valle, privandolo del torrente su cui ha scommesso tutto per lo sviluppo futuro".

L'alternativa alla diga

Tra le righe, il viceministro ha indicato una possibile scappatoia alla grande diga: direzionare i fondi, ad esempio, per riparare e magari migliorare la rete idrica esistente che è risaputo, versa in pessime condizioni. "Un forte intervento sulla rete idrica dell'entroterra può essere una opportunità. C'è la possibilità di risolvere un problema senza provocarne altri. - afferma il sindaco di Badalucco - L'agenda green dell'Europa punta a liberare 25 km di fiumi da barriere quindi creare barriere come una diga penso che sia qualcosa di non coerente con lo sviluppo e sostenibilità di un territorio". 

Serve un patto tra entroterra e costa

"Questi soldi (600mila euro dallo Stato più 200mila euro per uno studio di fattibilità ndr) dovrebbero essere usati per stupire positivamente e non per creare divisioni, paura o tensione tra una o più popolazioni. - analizza - L'acqua non deve diventare una guerra tra i comuni. Serve un cambiamento che deve passare da un patto tra entroterra e costa. L'entroterra è quello che subisce più disservizi però poi quando c'è da prendere una risorsa preziosa come l'acqua questo territorio non viene considerato nelle sue esternazioni e diventa solo una terra di conquista dove andare e prendere".

"C'è una dignità dell'entroterra che va difesa. Paesi come il nostro sono volano per il turismo e diventano casa per la vita di tante famiglie e lavoro per le imprese che scelgono questo territorio. L'entroterra è importante al pari delle cittadine costiere e va salvaguardato"
- conclude Matteo Orengo, sindaco di Badalucco.

Stefano Michero

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