Attualità - 04 settembre 2023, 17:49

Musica e schiamazzi: Federalberghi e Federturismo a Sanremo On "Manca il rispetto altrui!"

Silvio Di Michele e Marco Sarlo rispondono all'associazione di imprese: "Manca un vero regolamento sugli intrattenimenti musicali, perché quello attuale non tutela le attività commerciali limitrofe e soprattutto la salute pubblica”

“Come presidenti di Federalberghi e Federturismo non è nostra intenzione ed abitudine fare polemiche ma, quando si parla di musica e schiamazzi nel pieno centro della città, si parla di un problema reale e non circoscritto come si vuol far credere”.

Sono le parole di Silvio Di Michele e Marco Sarlo, in risposta a ‘Sanremo On’ (QUI) sul caso dei rumori che hanno creato non pochi problemi a chi vive nella zona centrale della città dei fiori, ma anche agli ospiti di diversi alberghi come evidenziato ieri dal presidente di Federalberghi. “Questo – proseguono – si traduce in danni economici nelle strutture ricettive del centro, senza dimenticare la mancata difesa della salute pubblica. Da parte nostra non c’è nessun ‘veto’ all’intrattenimento musicale che è giusto esista. In una città turistica come la nostra, però, non deve essere controproducente creando malcontento tra i villeggianti che, ad una certa ora vorrebbero riposare. Secondo noi fare turismo non è fare musica fino alle 5 del mattino ma è tutt’altra cosa”.

Di Michele e Sarlo rispondono anche in relazione agli investimenti: “Li facciamo regolarmente anche noi – hanno detto – e siamo i primi a spendere i nostri soldi per restare al passo con i nostri competitor internazionali. Gli alberghi devono rinnovarsi in continuazione e gli investimenti programmati vengono fatti ogni anno, chi più chi meno. Non dimentichiamo le tante discoteche degli anni ’80 e ’90 ma erano in locali chiusi ed insonorizzati, senza creare danni alle altre attività economiche e ai residenti in generale. Diverso è porre l’accento sul vero nocciolo della questione, ovvero che manca un vero regolamento sugli intrattenimenti musicali, perché quello attuale non tutela le attività commerciali limitrofe e soprattutto la salute pubblica”.

Di Michele e Sarlo concludono concordando sugli intrattenimenti musicali ma trovando un equilibrio delle parti: “A nome dei nostri associati – terminano – diciamo assolutamente si alla musica, ma che non sia controproducente per il turismo e sempre nel pieno rispetto dei diritti altrui”.