Oltre 70 persone ieri hanno preso parte alla inaugurazione dell'Ostello Leo Anfosso di Carpasio. Un luogo che ha una storia particolare e rinasce grazie a Katiuscia Vivaldi e Jacopo Siffredi (che abbiamo intervistato QUI), con una forma ritrovata dopo un lungo periodo di chiusura e con l'intento di ricordare una persona importante per la valle Argentina.
Parliamo di Leo Anfosso, meglio conosciuto come 'U megu Leu'. Medico condotto e anche partigiano (nome di battaglia, Pavia, dal luogo di studi). Un uomo buono, innamorato di questa terre e della sua gente, territori per i quali lottò e persone che aiutò (anche economicamente) in un periodo difficile, in cui molte famiglie si trovavano nell'indigenza. Gli episodi che videro protagonista Anfosso ne hanno fatto un protagonista della storia di questo entroterra una persona il cui ricordo è ancora oggi, caro a molti.
Tra i partecipanti all'inaugurazione c'era Gipo Anfosso, il figlio del Medico Leo, alcuni anni fa per ricordare la storia del padre scrisse "Io ricordo tutto". Libro che ha fatto capolino all'Ostello portato dallo stesso autore che ha condiviso con noi alcune emozioni per questa inaugurazione: "C'era proprio una bella atmosfera. Ho visto tante persone venute per l'evento e venute anche per ricordare mio padre che è morto 57 anni fa. Mi ha fatto piacere vedere come il ricordo di lui sia ancora molto vivo. - racconta con una certa emozione Gipo Anfosso - Al netto di questo, è giusto ringraziare Valerio Verda oggi vicesindaco di Montalto Carpasio, perchè negli anni da sindaco di Carpasio, fu lui il primo a credere e prendere la decisione di dedicare alla memoria di mio padre il futuro ostello della valle Argentina".
"Domenica con questa celebrazione abbiamo commemorato il passato con qualcosa di concreto che servirà per il futuro, l'Ostello. Sono molto felice e soddisfatto per l'impronta data da Katiuscia. È un posto che ricorda i valori cari a queste terre dell'antifascismo e si apre all'ospitalità e alla cultura con l'intenzione di organizzare eventi culturali e non solo. Anche nelle scelte stilistiche emerge l'amore per la natura, altra grande passione di mio padre. Poi vedere come sta rifiorendo Carpasio è sicuramente un dato positivo. In pochi mesi oltre all'Ostello hanno riaperto il Museo della Lavanda e la Carpasina che si uniscono al sempre attivo Museo della Resistenza. Per un paesino di un centinaio d'anime è davvero un ottimo momento e per quanto riguarda l'Ostello posso solo dire che sicuramente sarebbe piaciuto molto a mio padre" - conclude Gipo Anfosso.