Attualità - 29 agosto 2023, 07:15

Bordighera, il campo “E!state Liberi! Per le case libere” nelle ville confiscate ai Pellegrino (foto e video)

Maura Orengo: "Con Libera speriamo di poterci tornare con altri ragazzi: questi beni confiscati possono diventare un bene educativo straordinario”

A Bordighera una delle tre ville confiscate alla famiglia Pellegrino ha avuto nuova vita ospitando il campo “E!state Liberi! Per le case libere”.

Le tre ville dei Pellegrino, in via Cornice dei due Golfi, sono state sequestrate definitivamente nel settembre del 2022 a seguito del processo La Svolta. Il processo ha riconosciuto per la prima volta l’esistenza della ‘ndrangheta nel Ponente ligure nei due “locali” di Ventimiglia e di Bordighera ed è terminato anche con la condanna in Cassazione per associazione mafiosa anche dei fratelli Pellegrino: Maurizio, condannato a dieci anni, Giovanni a dieci anni e sei mesi e Roberto a otto anni e quattro mesi.

LE INTERVISTE

Le abitazioni sono state affidate per il mese di agosto a diverse associazioni (Libera Imperia, Spes, Spi Cgil Imperia, Caritas Intemelia OdV, Associazione Pace, Lavoro e Legalità, MeWe Abitare collaborativo), ora si è in attesa che il Comune di Bordighera avvii le procedure per un’assegnazione definitiva.  

Questo bene sarà assegnato al Comune di Bordighera e sarà destinato a scopi sociali. -spiega Maura Orengo, referente provinciale di Libera - Ci sarà un bando che il Comune rivolgerà alle associazioni e vedremo se l’idea che abbiamo avuto con Spes e Caritas di chiederlo insieme ad altre associazioni del territorio per utilizzarlo per i disabili e per le donne che hanno bisogno di ospitalità.

Per quanto riguarda noi di Libera, che ci abbiamo lavorato questo mese, è importante perché speriamo di poterci tornare con altri ragazzi: questi beni confiscati possono diventare un bene educativo straordinario”.

Ad agosto volontari da tutta la provincia si sono adoperati per ripulire e ristabilire i collegamenti di luce e gas nella prima villa, rinominata “Casa Linda”, affinché l’immobile potesse ospitare dal 24 al 29 agosto “E!state Liberi!”, un campo estivo rivolto ai più giovani che, durante la permanenza nel bene confiscato, si sono dedicati alla formazione e alla divulgazione, affrontando temi come la mafia nel nostro territorio, l’importanza dell’impegno giovanile nell’antimafia e la memoria delle le vittime innocenti.

È stato necessario un grande lavoro per ripristinare i beni, in vista del campo spiega Natalia Arduino, architetta di MeWe Abitare Collaborativo: “I beni erano devastati, c’è stata una rabbiosa reazione alla confisca che ha portato gli ex abitanti a divellere le porte, vandalizzare i muri, tagliare l’impianto idrico e vandalizzarlo in modo che non fosse più recuperabile, cortocircuitare l’impianto elettrico.

L’azione primaria è stata quella della bonifica delle situazioni di pericolo e poi si sono rifatti gli impianti in modo che potesse configurarsi come un campeggio. In realtà la professionalità degli operatori che sono intervenuti è stata tale per cui, nell’ottica di un progetto di riuso responsabile, sono stati fatti impianti che potranno essere recuperati”.

Alessia, del Presidio Libera Rita Atria di Imperia, ha partecipato al campo “E!state Liberi!”: “Ci sono stati una serie di laboratori inerenti ai beni confiscati alla famiglia Pellegrino. Ho deciso di partecipare perché volevo essere ancora più informata e poter essere testimonianza fuori da queste mura a tutta la cittadinanza e le persone che mi stanno intorno”.

Domenica pomeriggio le ville sono state aperte alla cittadinanza, con una visita guidata al bene accompagnata dalla mostra “Case libere”. Sono stati esposti dei cartelloni esplicativi, ma anche oggetti significativi ritrovati in casa: un fascicolo di articoli dedicati ai Pellegrino e numerosi oggetti religiosi.

A seguire un incontro dedicato al tema dei beni confiscati in cui sono intervenuti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al campo, Joele Garuti, Michele Gagliardo, Natalia Ardoino, Matteo Lupi e Francesca Rispoli.