Economia - 28 agosto 2023, 12:28

L’ansia scolastica tra i banchi di scuola

Gli anni di didattica a distanza dovuti al Covid-19 hanno segnato un brusco cambiamento nel modo di vivere l'educazione e la socialità all'interno dell'ambiente scolastico.

Con l'avvicinarsi dell'inizio di un nuovo anno scolastico e alla luce degli avvenimenti sempre più frequenti riguardanti i casi di ansia scolastica, è importante soffermarsi sulla profonda interconnessione tra l'ambiente educativo e le sfide psicologiche affrontate dai nostri giovani.

Dopo gli anni di didattica a distanza dovuti al Covid-19, che hanno segnato un brusco cambiamento nel modo di vivere l'educazione e la socialità all'interno dell'ambiente scolastico, si ritorna alla normalità e con essa ritornano sfide sempre attuali.

All'interno del tessuto intricato del sistema didattico contemporaneo, si delineano le dinamiche complesse dell'ansia scolastica, accentuata dall'incessante spinta verso la performance.

L'ansia scolastica, spiega il Dott. Zamboni, psicologo che si occupa di ansia nella città di Brescia, è un fenomeno ubiquitario che può gettare un'ombra minacciosa sul percorso educativo dei giovani. Quando i banchi di scuola smettono di essere uno spazio di scoperta e crescita e si trasformano in un campo di battaglia interno e personale, il successo scolastico diventa catalizzatore di ansie profonde. Il nostro sistema scolastico, sebbene intriso di buone intenzioni, soffre del profondo radicamento del paradigma orientato alla performance, che può risultare avverso al benessere psicologico degli studenti.

Il culto della performance si manifesta attraverso una serie di pressioni costanti: valutazioni frequenti, competizione tra pari e aspettative sempre crescenti che creano un terreno fertile per l'ansia scolastica. Questo ambiente può infondere una paura costante di delusione e fallimento, generando un ciclo di pensieri ansiogeni che può minare la fiducia in sé stessi, specialmente dei soggetti più vulnerabili. D’altronde questa cultura che premia i primi è un po’ lo specchietto della società, dove una prestazione è degna di lode se migliore della prestazione dei propri competitor. In questo modo la scuola prepara i bambini all’atroce mondo del lavoro che li aspetta, ma forse rende impossibile immaginare un mondo alternativo che dovrebbe nascere proprio tra i banchi di scuola.

È fondamentale non dimenticare le difficoltà psicologiche che i giovani incontrano nel loro cammino di crescita. L'adolescenza è un periodo di profonde trasformazioni, sia a livello fisico che psicologico, dove l'individuo si sforza di definire la propria identità. In questo momento così delicato, la pressione aggiuntiva di un sistema scolastico eccessivamente richiestivo, può rappresentare un sovraccarico emotivo per una psiche già in cerca di equilibrio. L'isolamento, la paura del giudizio sociale e il senso di inadeguatezza rischiano di diventare ostacoli significativi per un percorso di crescita sereno.

In questo contesto emerge la rilevanza del ruolo degli educatori e dei genitori. Creare un ambiente che promuova il benessere emotivo degli studenti richiede un'empatia profonda. Le sensazioni di smarrimento e di impotenza tipiche dell'adolescenza sono la parte più difficile, ma forse necessaria, di un percorso di crescita e maturazione. Dialogo aperto, sostegno emotivo e incoraggiamento della cooperazione tra studenti possono contribuire a mitigare l'ansia scolastica e a favorire un approccio all'apprendimento più sano e costruttivo. Gli adulti, dal canto loro, devono far tesoro della loro esperienza di vita, ma dovrebbero porsi in una condizione di umiltà di fronte alle sfide delle nuove generazioni, in parte comuni ma in parte inedite alla generazione precedente.

Alla luce di queste consapevolezze possiamo dire che il panorama educativo odierno richiede una riflessione attenta sulle implicazioni psicologiche dell'esperienza didattica, specialmente quando è eccessivamente orientata al risultato e alla performance. Il problema è forse comune e noto, non a caso le scuole “senza voti” suscitano sempre una notevole eco. L'ansia scolastica e le difficoltà psicologiche dei giovani non dovrebbero mai essere sottovalutate, sminuite o considerate come un elemento fisiologico del percorso di crescita. Attraverso un cambiamento graduale dell'approccio educativo, che possa considerare maggiormente la salute mentale ed il benessere psicologico, si può sperare in un ambiente scolastico più empatico e supportivo. Solo allora la melodia dell'apprendimento potrà risuonare senza le stonature dell'ansia performativa, permettendo ai giovani di godere del piacere dell’istruzione con fiducia e serenità.