“Sulla spesa per le vacanze del turista italiano medio che è quello che storicamente sceglie la nostra Riviera e che farà segnare a fine stagione un meno 40 per cento secondo le previsioni, i ricchi, si sa, se ne vanno altrove verso mete che offrono di più, pesano negativamente diversi fattori a partire una stagione partita in ritardo, con maggio e giugno segnati dal maltempo e l’elevata inflazione che amplifica il peso delle spese obbligate, vedi i mutui, riducendo, così, gli spazi di scelta per i consumi legati al tempo libero, quindi svago, cultura e turismo”. È questa l’analisi impietosa di Americo Pilati presidente Federalberghi del Golfo dianese.
“Le ultime settimane di luglio -prosegue Pilati – sono state deboline, ci ha salvato la presenza di svizzeri, austriaci, tedeschi e francesi, anche se sono mancati gli olandesi".
"Le prenotazioni per Ferragosto? Certamente non siamo ancora al pieno, quelle che arrivano al giorno si contano sulle dita di una mano”.
“Ci eravamo illusi, dopo il pieno della prima estate post pandemia di ripeterci nel 2023, ma non è stato così, evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa. Pasqua e il 25 aprile ci avevano illusi, ma le spese pesano sia sulle famiglie che sulle strutture”.
“Speriamo in un recupero nel mese di settembre, ma quello che è perso è perso. Non condividiamo i trionfalismi dei nostri amministratori, le cose stanno diversamente”, conclude Pilati.