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Attualità | 30 luglio 2023, 07:11

Il grande gioco delle ombre, il caso di Santo Barillà e dei suoi complici in provincia di Imperia

Spionaggio e controspionaggio dal 1940 al tempo della Guerra Fredda Nel Ponente ligure (terza puntata)

Il grande gioco delle ombre, il caso di Santo Barillà e dei suoi complici in provincia di Imperia

Diceva Graham Greene che "degli agenti doppi non si sa se si prende la parte grassa o quella magra". Tutto ciò per spiegare come i protagonisti del grande gioco delle ombre rischiano di perdere la vita se perdono al gioco.

Oggi come ieri e come domani, sebbene per molti di essi il gioco può finire non necessariamente in modo così tragico, essendo i tempi cambiati almeno in apparenza e qualche regola violata non comporta più una morte fisica, se mai una civile.

Ma questo è un altro discorso. Tra coloro che finirono la loro vita drammaticamente si ricorda Santo Barillà, calabrese, personaggio ambiguo, anche a causa della sua difficile storia economica.

Nato nel 1887 ed emigrato in America, da cui torna per aprire un negozio che non gli procura fortuna. Indebitato, vive di espedienti ed in modo discutibile:  emigra questa volta in Francia via Ventimiglia e si trasferisce a Marsiglia, dove cerca di sbarcare il lunario clandestinamente, essendo privo di permesso di soggiorno; arrestato dalla polizia francese decide di collaborare con quei servizi segreti, fornendo notizie sensibili sull'Italia, che ottiene con la frequenza dei marinai italiani a Marsiglia.

Con altra identità anagrafica inventata si presenta al centro armistiziale di Marsiglia, offrendo i propri servizi al controspionaggio italiano, che gli consiglia di rimpatriare, sempre via Mentone e Ventimiglia, per riferire importanti notizie circa le attività dell'Intelligence francese in Italia.

Tuttavia il SIM (Servizio Informazioni Militari) è già sulle sue tracce e sta al gioco. Barillà rivela di voler riferire al questore di Imperia importanti notizie sullo spionaggio anglo-francese attivo in provincia di Imperia e dintorni e da agente doppio si muove sul filo sottile del rischio calcolato, promettendo di fornire informazioni (totalmente frutto della sua invenzione) su persone, fatti e circostanze relativamente alla rete segreta francese nel Ponente ligure.

Ma nel 1941 la sua parabola è già alla fine. Il controspionaggio italiano lo blocca e lo sbugiarda. Anche i suoi referenti a Sanremo ed Imperia cadono nella trappola. Barillà l' anno seguente viene fucilato su ordine del Tribunale Speciale

Pierluigi Casalino

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