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Politica | 28 luglio 2023, 19:48

Ventimiglia, l'incompatibilità di Ventrella accende il consiglio comunale (Foto)

"E' la prima volta che un candidato consigliere all’atto della convalida degli eletti dichiara il falso. È inaccettabile e non è rimediabile", dice il consigliere comunale di minoranza Scullino

Ventimiglia, l'incompatibilità di Ventrella accende il consiglio comunale (Foto)

Sbarca in consiglio comunale a Ventimiglia la contestazione di causa di incompatibilità alla carica di consigliere comunale di Franco Ventrella.

“Chi ricopre il ruolo di consigliere comunale non deve avere dei contrasti o dei debiti con la pubblica amministrazione e non deve avere un contenzioso con la pubblica amministrazione. Chi ha dei debiti con la pubblica amministrazione non diventa consigliere comunale e chi ha un contenzioso non è convalidabile” - dichiara il consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino che a riguardo ha presentato una mozione. “C’è un candidato - dice Scullino -  che a lato della presentazione della certificazione, alla dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, ha sottoscritto di non trovarsi in nessuna condizione di incompatibilità, illeggibilità, responsabilità per danno erariale e inconferibilità, dichiarando il falso. Chi entra in questo consiglio, che ha delle grandi responsabilità amministrative e politiche e deve fare gli interessi della città, deve avere un comportamento limpido. Ritengo che sia la prima volta che succede, in trent'anni che sono qui dentro, che un candidato consigliere all’atto della convalida degli eletti dichiara il falso. È una cosa inaccettabile e non è rimediabile. Questo signore non è incompatibile ma era non convalidabile perché aveva reso una dichiarazione falsa. Ritengo che questo fatto non possa essere rimediato. A mio parere la decadenza è immediata. La pratica della Coop era nota a tutti, uno che firma una causa contro l'Amministrazione non può dire 'mi è sfuggito' o 'mi sono dimenticato'. Questo è impensabile. Il fatto si è commesso l'8 giugno. A mio avviso deve essere dichiarato decaduto”.  

"Rimetto agli organi deputati quello che la mia deformazione professionale mi ha portato a studiare. La pratica che è stata portata oggi in consiglio comunale che è di contestazione della incompatibilità per l'esistenza di una lite pendente, dal mio punto di vista, è una pratica che può considerarsi errata perché il consiglio non è chiamato a valutare discrezionalmente quella che può essere una causa di incompatibilità che sussisteva in allora ma il consiglio dovrebbe essere chiamato a deliberare sulla decadenza del consigliere su un altro presupposto, cioè ai sensi dell'articolo 75 del Dpr del 2000 per la dichiarazione non veritiera che è stata resa, ed è obbligatoria per legge, nel momento in cui il candidato consigliere è stato eletto" - afferma il consigliere comunale di minoranza Tiziana Panetta - "Oggi c'è una sentenza e noi non siamo chiamati a valutare discrezionalmente quello che è il contenuto di quelle che potranno essere le osservazioni del sindaco secondo la delibera che è stata impostata. Noi dobbiamo discutere dal punto di vista amministrativo questa dichiarazione quali conseguenze ha. La norma dice che si decade dai benefici che sono stati acquisiti a seguito della dichiarazione resa. E' una norma generale ma che è applicabile alle singole fattispecie. Si prende atto che la dichiarazione resa è mendace. Noi dobbiamo dichiarare la decadenza di questa persona che ha reso questa dichiarazione".

"Nel primo consiglio comunale ho detto 'Mi auguro che siano state rispettate tutte le normative e che siano state verificate tutte le cause di incompatibilità'. MI è stato fatto un cenno di assenso" - dice il consigliere comunale di minoranza Cristina D'Andrea - "Quando all'ordine del giorno ho letto questa questione sono rimasta basita e sconvolta che si portasse adesso una causa di incompatibilità quando si sarebbe dovuta portare all'inizio. Non credo che una persona si possa dimenticare di avere una causa pendente contro il Comune. Sono sconcertata dal fatto che deve essere discussa in consiglio comunale. Se vi è una causa di incompatibilità si decade dal proprio ruolo e dal suo beneficio".

"Sono rimasta leggermente sconcertata da quello che è stato detto dai miei colleghi consiglieri. Non è il consiglio comunale che può dire se ci sia stato un falso o meno" - aggiunge il consigliere comunale di minoranza Vera Nesci - "Discutiamo dell'incompatibilità del consigliere non per la dichiarazione di falso ma perché quando è stato eletto era pendente un procedimento in cui il consigliere era parte contro l'Amministrazione comunale. Ritengo che la procedura proposta dal consiglio comunale sia la procedura corretta e vada seguita perché lo decide una norma di legge".

"Vorrei che l'Amministrazione o il segretario comunale ci spieghi bene. Penso che tutti abbiamo bisogno di chiarezza da parte del segretario comunale e degli uffici" - sottolinea il consigliere comunale di minoranza Gabriele Sismondini.

Si contesta, perciò, formalmente al consigliere la causa di incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale vista l’esistenza di una lite pendente, che ha promosso unitamente ad altri 52 cittadini, verso il Comune e la Regione Liguria e nei confronti di Talea Spa e Coop Liguria S.C.C., considerato, però, che la sentenza è esecutiva e conclude il primo grado di giudizio davanti al Tar, ma non è ancora definitiva, essendo ancora pendenti i termini per la proposizione di un eventuale appello. Al consigliere Franco Ventrella sono stati assegnati dieci giorni di tempo, decorrenti dalla data di notifica di copia dell’atto deliberativo, per formulare le proprie osservazioni o per eliminare la causa di incompatibilità. Qualora l'amministratore non vi provveda, il Consiglio lo dichiarerà decaduto.

"Noi di Forza Italia voteremo favorevolmente la delibera proposta perché è l'avvio della corretta procedura per consentire al consiglio di verificare ma soprattutto al consigliere di chiarire la sua posizione nelle sedi istituzionali adatte e non sui giornali o sui social come avrebbe voluto chi lo sta attaccando ormai da giorni" - proferisce il consigliere comunale di maggioranza Gabriele Amarella - "Il nostro voto favorevole alla pratica è anche dovuto alle nostre posizioni da sempre garantiste a differenza di chi, seduto in questa aula, si è sempre professato in passato garantista per difendere i suoi interessi ma adesso, nei confronti degli altri, si scopre giustizialista".

"Ho colto nella dichiarazione di voto del consigliere Scullino la sua intenzione di proporre un ricorso al Tar in caso di approvazione del punto in questione" - commenta il sindaco Flavio Di Muro. La pratica è stata approvata con un solo voto contrario.

Elisa Colli

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