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Eventi | 26 luglio 2023, 08:31

Tangenti a Imperia, il procuratore Lari: "La corruzione ha un prezzo salato" (foto)

Presidio di Libera al Parasio, "Spezzoni di legalità" con Alberto Lari, Gian Carlo Caselli e Maura Orengo

Tangenti a Imperia, il procuratore Lari: "La corruzione ha un prezzo salato" (foto)

"La corruzione ha un prezzo salato", lo ha detto ieri sera il procuratore di Imperia Alberto Lari ospite del presidio di Libera al Parasio, "Spezzoni di legalità" a cui hanno partecipato anche Gian Carlo Caselli e Maura Orengo. Il procuratore si è espresso così a proposito dell'inchiesta sulle presunte mazzette che un anno fa ha coinvolto politici e imprenditori della nostra provincia. 

 “Tutti coloro che hanno un ruolo di responsabilità - prosegue Lari devono avere rigore morale. Coloro che hanno un incarico pubblico devono avere una moralità inattaccabile. Se uno prende una piccola tangente, cos’è? Io rifiuto il concetto di dire visto che è piccola è un fatto da poco.

La corruzione di solito ha un prezzo salato, nelle indagini che abbiamo fatto abbiamo cercato di evidenziare il costo di questa cosa, abbiamo riscontrato che nel caso delle gare di appalto truccate che sono fatti di cronaca avvenuti qua, il perito ci ha confermato che abbiamo avuto un costo per la collettività del 20 per cento.

Oltre al danno la beffa -aggiunge il procuratoreil pubblico ufficiale ha preso soldi senza far nulla, non ha fatto altro che dire a un funzionario di far vincere la gara a una persona specifica, ha approfittato del suo potere per rivolgersi a un funzionario infedele per fargli truccare la gara, ma questo ha portato a un costo rilevante per la collettività. Poi siamo sicuri che visto che ho dimostrato che sono state truccate due gare, ne sono state truccate solo due o è un fenomeno più diffuso? E quindi quanto costa alla collettività la corruzione?

Si deve vigilare, anche se è complicato, molto spesso l’impresario teme l’effetto boomerang: non solo lui ha perso questa gara, ma non ne vincerà più nessuna. Nel caso specifico tutte le offerte erano state concordate, la gara era praticamente inesistente, secondo la nostra tesi. La gara non esisteva perché truccata fin dall'inizio, si sapeva già chi avrebbe vinto perché tutte le ditte erano d'accordo. Quando ci sono queste gare d’appalto serve una procedura trasparente anche nell’invito delle ditte”.

La serata si è aperta con il ricordo del procuratore Lari, su Rita Atria, a cui è dedicato il presidio di Libera, una ragazza di 17 anni che ha testimoniato al processo alla mafia di Partanne, Lari ne ha elogiato il coraggio dimostrato, in una situazione in cui non aveva alcun interesse personale.

Attraverso il commento di spezzoni di film Lari e la professoressa Maura Orengo, hanno discusso su diversi temi legati alla criminalità organizzata.

Innanzitutto, le difficoltà che attraversa colui che decide di diventare testimone di giustizia. Spiega Lari: “È  una decisione difficile, non si ha nulla da guadagnare, anzi si perdono gli affetti, il lavoro, ci si sradica dal luogo di provenienza, ci si trova soli, con l’ansia che venga scoperto il luogo in cui si è nascosti.

È lecito chiedersi se lo Stato fa abbastanza per i testimoni, anche con la massima assistenza non riusciremo mai a rimediare alla perdita di qualità della vita. Lo Stato deve impegnarsi nel fare di più e soprattutto nel sensibilizzare su questo tema”.

È stato trattato, poi, stato l'argomento del voto di scambio, partendo da una battuta tratta dal film “Il giorno della civetta”: “Noi abbiamo sempre votato come volevate voi”. Il procuratore Lari ha ricordato che: “Anche nella nostra regione esiste questa realtà, ci sono state delle sentenze, ad esempio il consiglio comunale di Lavagna è stato sciolto per reati tra cui il voto di scambio. Il voto di scambio può definirsi come la logica per cui la politica invece di fare l’interesse comune fa l’interesse particolare, ne sono un esempio le promesse in campagna elettorale.

Da un patto si crea un vincolo, chi viene eletto con il voto di scambio paga un prezzo enorme, questa è la ragione per cui hanno sciolto il consiglio di Lavagna: se il sindaco ha un patto con la locale di ‘ndrangheta di Ventimiglia, sicuramente poi avrà grandi difficoltà nell’amministrare la città. Si deve avere maggiore fiducia nella magistratura, cercare di collaborare e denunciare questa logica”.

L’attenzione poi si è spostata sul rapporto tra mafia e politica, con un intervento dell’ex procuratore di Palermo e presidente onorario di Libera Gian Carlo Caselli, che da uno spezzone tratto dalla serie televisiva sulla vita di Letizia Battaglia ha ricordato i legami tra Giulio Andreotti e i cugini Salvo, immortalati insieme, dalla Battaglia, in una storica foto.

Infine, il caso di Domenico Tripodi, ragazzo cresciuto in ambiente mafioso, ma che allontanato dalla famiglia è riuscito a cambiare vita, è stato occasione per ricordare l’importanza di lavorare sull’educazione civica e sullo studio della storia contemporanea soprattutto nelle scuole.

Sara Balestra

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