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| 22 luglio 2023, 13:59

Imperia “Oltre ai 100”: Emiliano Giordano

Milly, il bomber della grande Imperia

Imperia “Oltre ai 100”: Emiliano Giordano

Prosegue, dopo le puntate dedicate a Ivanoe Amoretti e a Gian Domenico Doria, la nostra rubrica settimanale curata da Mario Ottolenghi Andreoletti

Emiliano Giordano nasce a Genova Sampierdarena il 18 agosto del 1937 ma è Imperia, dove scompare alla vigilia del suo ottantacinquesimo compleanno, la città in cui trascorre gran parte della sua vita lasciandovi un ricordo indelebile.

Attaccante di grande talento, molto forte con entrambi i piedi e, seppur brevilineo, anche di testa, Giordano esordisce in serie A con la “sua” Sampdoria appena diciottenne collezionando nelle prime due apparizioni in massima serie un assist e una rete.

Con i blucerchiati è poi protagonista nel 1958 della vittoria del prestigioso torneo giovanile di Viareggio, che la Samp si aggiudica battendo la Fiorentina. A breve viene anche chiamato ad indossare la maglia azzurra della nazionale olimpica. Milly, come veniva da tutti chiamato, sembrava destinato ad una grande carriera ma così non fu, forse per le sue bizze caratteriali come soleva lui stesso sostenere, più probabilmente per la mancanza di quel necessario pizzico di fortuna, fattore che nel calcio spesso risulta più decisivo del talento.

Una carriera comunque lunga la sua che lo vide indossare, tra le tante, anche le maglie del Siena, delle liguri Savona e Sanremese. Oltre appunto alla divisa dell’Imperia, squadra che gli sarebbe rimasta nel cuore e della quale, ad oggi, è dai più ritenuto come il più grande campione di ogni tempo.

Con i neroazzurri (prima dal 1964 al 66 e poi dal 69 al 72) infatti Milly si rese protagonista principe, con ben 56 reti, di quelli che restano gli anni più gloriosi per il sodalizio imperiese.

Una squadra che seppe appassionare la città e tutto il circondario e raggiungere, nel 1970, la prima categoria del “calcio che conta”. Infatti al termine del campionato di serie D  '69/'70, proprio grazie alle reti di Giordano (ben 18 le marcature del nostro in 24 partite), e dopo un duello all’ultimo sangue contro la Pro Vercelli, i neroazzurri raggiunsero, nel tripudio cittadino, un traguardo inedito nella loro storia: la serie C.

E in Terza divisione l’Imperia sarebbe rimasta due anni scontrandosi contro squadre i cui nomi la dicono tutta sulla valenza di quei campionati. Udinese, Venezia, Spezia, Spal, Ascoli, Cremonese, Empoli, Rimini, per citarne alcune. E l’insperata quanto meritata salvezza della prima stagione in serie C sarebbe passata anche attraverso le reti decisive dell’attaccante nato a  Sampierdarena.

E tra le partite indimenticabili resteranno comunque le due contro il Genoa, l’antico sodalizio rossoblù mestamente retrocesso nel 1970 dalla serie cadetta come fanalino di coda ma destinato fin dalla vigilia ad essere padrone del campionato. L’Imperia avrebbe perso 3 a 1 in un Marassi gremito per poi inchiodare i rossoblù sullo zero a zero nel match interno in un "Nino Ciccione" dotato di tribune supplementari d’emergenza che portarono la capienza ad oltre seimila spettatori.

Ma il nuovo stadio dell’Imperia, inaugurato in quei tempi, segnava tutte le volte il sold out per assistere alle imprese dei neroazzurri, con tanti di loro cresciuti “in casa” e con altri diventati imperiesi d’adozione proprio come il bomber Milly Giordano.

Anni in cui gli imperiesi, superati i campanilismi, si univano in un sol coro e la domenica gremivano festanti in migliaia gli spalti dello stadio di Piazza d’armi che, autentico fortino, diventava spesso l’uomo in più.

Dopo quelle stagioni, Milly Giordano avrebbe poi continuato a calcare i campi della Liguria anche come apprezzato allenatore. Da tutti considerato attento, arguto e profondo conoscitore del calcio anche una svolta smessi i tacchetti.

Giordano, sposatosi a Imperia, lì è rimasto, dove, insieme al figlio, ha, tra l’altro, a lungo gestito una nota spiaggia a Borgo Prino. Affabile e benvoluto da tutti, con la sua ironica e intelligente simpatia.

E dalla sua Imperia, persa l’adorata consorte, se ne sarebbe andato, quasi senza avvisare, in un caldo giorno d’agosto del 2022.

Ascrivere la sua figura alle persone che conservano un significato per la città di Imperia, oltre che doveroso nei suoi confronti, vuol essere anche un gesto di gratitudine verso tutti quei campioni, in particolare quelli che non sono più di questo mondo, che hanno reso gloria al nome della città e scaldato i cuori di tanti imperiesi.

Mario Ottolenghi Andreoletti

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