Quest'anno il turismo è un po' in ritardo ad Arma di Taggia. Gli operatori delle spiagge ed i commercianti concordano sul fatto che la stagione vera e propria non sia ancora iniziata.
"Sentendo le attività del territorio è proprio così - conferma Massimo Giuffra, presidente di Confcommercio Arma e Taggia - C'è grande attesa per i prossimi weekend. Rispetto agli anni scorsi registriamo un'assenza di turisti legata più che altro al fatto che la gente quest'anno ha ripreso a viaggiare. Pertanto siamo tornati a livelli pre Covid e poi patiamo sempre più il problema delle strade. Le persone che hanno una seconda casa su Arma, arrivano qui, ad esempio sfruttando il Nava, quindi, vengono lo stesso ma meno volte rispetto a prima".
Difficile quest'anno pensare di ripetere i numeri dell'estate scorsa. Un dato: giorno feriale ad Arma di Taggia, sondando alcuni stabilimenti non è stato così difficile trovare un ombrellone e due lettini, per mezza giornata o per la giornata intera. Così come i parcheggi, annoso problema della località costiera. Anche al lunedì, giorno di mercato, qualche posteggio libero lo si può trovare anche a metà giornata.
E poi c'è stata un po' di delusione per l'assenza significativa dei francesi nel weekend del 14 luglio. "Non si sono visti i grandi numeri che tutti si aspettavano durante la Festa Nazionale e nel ponte. Da Ventimiglia a Bordighera erano pieni, qui no. - commenta Giuffra - Poi ad agosto il flusso dalla Francia molla per riprendere verso settembre. Questo non vuol dire che i francesi non ci siano stati in questi mesi. Per fortuna le nostre spiagge, anche quelle libere, contribuiscono ad attirare i vicini transalpini ma parliamo di un turismo 'mordi e fuggi', pranzano al bar e poi rientrano. Quelli con più 'argent' si fermano al massimo fino all'aperitivo serale".
Manca qualcosa al turismo di Arma di Taggia? "No, Arma è sempre stata una località che si rivolge alle famiglie quando si parla di turismo. Prima era normale che in estate alla chiusura delle grandi fabbriche al nord corrispondesse l'arrivo qui in riviera di tutti i dipendenti con le loro famiglie. - analizza il rappresentante di Confcommercio - Questo discorso è cambiato, ora è difficile che le aziende chiudano e oggi, al massimo, abbiamo tanti nonni in pensione con i nipotini. I flussi sono cambiati. Ce ne rendiamo conto anche solo da come è cambiata Arma dagli anni '70 ai giorni nostri, passando da quasi 1000 posti letto delle strutture alberghiere ai circa 300 attuali. Non riusciamo a competere con altre località anche estere, invece, lavoriamo bene con le case vacanza, una settimana qui ha un prezzo che altrove non troveresti per una famiglia media di quattro persone".
"Quello che manca è il turismo nel resto dell'anno. - conclude Giuffra - Non c'è più quel ricambio generazionale che una volta ci portava tante persone che ci sceglievano per venire a 'svernare' da noi anche nelle altre stagioni e non solo in estate. L'età per la pensione è sempre più alta, i giovani scelgono altri luoghi, succede quindi che chi riesce a ricavarsi una settimana di ferie, anche se ha la casa qui, scelga o di andare nelle località sciistiche o in luoghi caldi".