Al Direttore - 18 luglio 2023, 19:24

Sanremo: netturbino morto dopo l'incidente in via Martiri, le considerazioni di un nostro lettore

Un nostro lettore, Giuseppe, ci ha scritto per intervenire dopo la tragedia che ha visto il decesso del netturbino Antonio Gullo, a seguito dell’incidente avvenuto la scorsa settimana:

“Facendo i migliori auguri di pronta guarigione al suo collega, in attesa che la magistratura faccia luce sulla triste vicenda, considerato che un po’ ovunque in città accade che gli operatori che intervengono per il cambio dei sacchi dei contenitori metallici come quello posizionato sul luogo dell'incidente, in genere accostano i loro mezzi nelle vicinanze degli stessi per una evidente esigenza di servizio, è certamente opportuno chiedersi, e dovrà essere la magistratura a stabilirlo, se il mezzo utilizzato da Gullo e dal suo collega poteva fermarsi dove si è fermato, ma a maggior ragione è giusto che la magistratura stabilisca anche e soprattutto se era lecito, o quanto meno opportuno, il posizionamento proprio in quel punto del cestino gettacarte su cui sono intervenuti gli operatori. Chi ha stabilito che quello era il punto idoneo per posizionare quel cestino? E soprattutto, era realmente idoneo quel punto, data l’esigenza da parte degli operatori di accostarvisi o non era forse il caso di posizionarlo in un punto più agevole per la sosta temporanea del mezzo di Amaie Energia? Sappiamo tutti che anche quegli operatori ecologici, come in tutti i settori, risultano essere solo l’ultimo anello, quello che deve semplicemente eseguire operazioni stabilite da altri, in altri ruoli. Se, come riportato in Vs. precedente articolo, è ‘lecito indagare sulla posizione del mezzo di Amaie Energia fermo a bordo strada mentre i due operatori stavano sostituendo il sacchetto all’interno del cestino gettacarte’, e ‘per consentire agli operatori di svolgere il loro lavoro in città, si agisce in deroga e ai mezzi di Amaie Energia viene consentito di sostare in divieto per i pochi secondi necessari a sostituire un sacchetto o svuotare un cassonetto’, la gravità di questa tragedia certamente merita il dovuto approfondimento anche riguardo al posizionamento del cestino stesso, per accertare se non vi siano responsabilità di terzi anche in quel senso, tanto più che il cestino in questione è già stato rimosso da quel punto. Cerchiamo di evitare, per piacere, che si cerchino eventuali responsabilità solo ed esclusivamente da parte degli operatori o dello sfortunato autista che ha causato l’incidente. Così come gli autisti devono rispettare le norme del codice della strada, gli operatori devono rispettare determinate condizioni di sicurezza sul lavoro. Ma come è plausibile che quello sfortunato autista possa aver avuto un malore che ha determinato l’incidente, è altrettanto plausibile che la sicurezza sul lavoro per quegli operatori nasca in fase progettuale ed organizzativa, quindi a livello delle amministrazioni, tanto di Amaie Energia (per il posizionamento del cestino) quanto del Comune (per l’assenza di area idonea alla sosta di quel tipo di mezzi per quel tipo di operazioni), ed è in quella fase progettuale ed organizzativa che si deve prevedere che possano verificarsi anche eventualità di questo tipo. L’invito perciò è rivolto alla magistratura, affinché faccia luce a 360° su quanto accaduto. Non si può morire così”.

Carlo Alessi