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Attualità | 13 luglio 2023, 11:42

“Spezziamo le catene di montaggio del socio - sanitario”, il convegno sulla sanità di Uil (foto e video)

Bardoscia: "Un incontro importante, servono fatti pratici e investimenti, i professionisti del settore devono essere tutelati"

“Spezziamo le catene di montaggio del socio - sanitario”, il convegno sulla sanità di Uil (foto e video)

Si svolge oggi nella Biblioteca Civica Lagorio un convegno organizzato da Uil Liguria e Uil Fpl Liguria, dedicato alla sanità e al terzo settore. “Spezziamo le catene di montaggio del socio - sanitario: professionalità, competenze e risorse al servizio dei cittadini” è il titolo dell’iniziativa, una discussione che ha come punto di partenza il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana.

Alfonso Pittaluga, segretario confederale regionale Uil, spiega: “È una campagna quella della Uil Liguria, insieme alla Uil Fpl, che mette al centro il tema della sanità e del sociale. Oggi la puntata che svolgiamo a Imperia riguarda le politiche del sociale, di come affrontiamo i problemi delle famiglie e le difficoltà di chi lavora nelle strutture dedicate a questo segmento così importante della nostra vita civile.

La Uil ha delle idee che oggi esporrà che vanno nella direzione di chiedere alle istituzioni un impegno importante in grado di affrontare i problemi di oggi. Ad esempio, tutti i babyboomer hanno oggi in casa una persona con problemi che magari necessita di strutture dove deve esserci lavoro di qualità, ben pagato, con contratti identici a quelli del settore pubblico e in grado di fornire alle famiglie e alle persone ospitate una prospettiva di vita civile seria e coerente all’articolo 32 al centro dell’iniziativa. La politica deve fare la sua parte.

Aggiunge Milena Speranza, segretaria regionale Uil Fpl: “Ci sembrava necessario stimolare l’attenzione verso un settore che spesso resta un po’ indietro, un mondo particolare che ha bisogno di essere rivisto, in una riorganizzazione specifica che veda al centro le persone. Noi riteniamo che le persone che sono accolte in strutture sono persone che hanno bisogno di essere assistite su un livello sanitario, ma anche un livello di qualità della vita che non può finire lì dentro. Riteniamo che un anziano debba passare bene gli ultimi anni della sua esistenza e deve farlo nella qualità più assoluta.

Siamo qui oggi per stimolare ragionamenti e trovare anche idee. Volgiamo che si pensi all’utenza che in questi servizi entra e ai bisogni che hanno. All’interno di queste strutture ci lavora un personale specializzato e riteniamo che anche verso di loro ci vada un’attenzione maggiore per quanto riguarda la formazione, la qualità del lavoro che si propone loro.

Serve formazione professionale e individuare quali sono i tempi che devono dedicare all’utenza, raccogliamo questo malessere dagli operatori, ci dicono che loro vorrebbero dedicare più tempo all’utenza, ma non hanno momenti per farlo. Oggi discuteremo anche una delibera di Regione Liguria riferita ai minutaggi: 80 minuti al giorno dedicati a un anziano sono davvero insufficienti”.

Pietro Bardoscia, segretario nazionale Uil, interviene: “Un incontro importante, ringrazio la Uil Fpl della Liguria, la Uil confederale della Liguria perché oggi abbiamo rimesso al centro un argomento determinate, quello della salute. Occorre arrivare a fare fatti pratici, servono investimenti nella sanità e nel settore sociosanitario assistenziale, dobbiamo fare in modo che i professionisti sanitari che operano all’interno delle strutture sociosanitarie abbiano i giusti riconoscimenti economici e normativi.

Quando noi rinnoviamo i contratti abbiamo bisogno che dalla Regione Liguria ci sia un riconoscimento mediato delle rette, se non avviene questo automatismo c’è un cortocircuito che non permette poi a noi di portare a termine i rinnovi contrattuali. Dobbiamo essere consapevoli ce se non c’è uno sforzo dei sindacati, delle Regioni che devono adeguare le rette, i lavoratori non ottengono i giusti riconoscimenti e noi dopo non ci possiamo lamentare che questi professionisti chiamati ‘eroi’ scappino verso altri lidi.

Dobbiamo avere il coraggio di allontanare chi fa dumping, cioè un contratto con retribuzioni più basse, malattie non pagate ad esempio, se non abbiamo il coraggio di fare ciò a scapito andrà il servizio che diamo ai nostri anziani, ai nostri disabili e non garantiamo il giusto riconoscimento ai lavoratori che operano in questi settori”.

Marco Scajola, assessore regionale alla formazione e all’orientamento, dichiara: “Il terzo settore è strategico nel nostro territorio, mi fa piacere, ho risposto volentieri a questo invito della Uil, un sindacato con cui ci confrontiamo spesso e da cui abbiamo raccolto ottimi suggerimenti per poter lavorare e migliorare nel campo dei rapporti con il terzo settore.

È un settore che svolge un ruolo straordinario sul nostro territorio, spesso quello che viene fatto non appare come dovrebbe apparire, perché è un lavoro silenzioso, fatto di assistenza e cura alla persona. Un lavoro strategico e unico. Ringrazio la Uil e chi opera nel terzo settore, per il grande lavoro tra mille difficoltà che portano avanti sempre con grande cuore e grande passione”.

Il sindaco di Imperia, Claudio Scajola: “Salute e terzo settore sono temi sempre di attualità, tanto più in questi tempi, dove la popolazione invecchia. Imperia ha un record di popolazione anziana che vuol dire che si vive bene e si vive a lungo. Questo settore ha bisogno di attenzione, ci vuole maggiore copertura, soprattutto nei confronti del sociosanitario”.

I sindacati richiedono l’istituzione di tavoli contrattuali permanenti veramente rappresentativi per garantire lavoro di qualità a tutti gli addetti ed un servizio ai cittadini all’altezza della nostra Costituzione. 

Una giungla contrattuale e controparti datoriali aggrappate a vecchi schemi alle quali Uil Liguria e Uil Fpl Liguria chiedono un salto di qualità per il Terzo Settore, ed in particolare per il comparto sociosanitario. Occorre una visione lungimirante che, insieme alle istituzioni, possa tendere a garantire la soddisfazione professionale degli operatori ed il loro benessere lavorativo di tutti gli addetti. In Liguria non si può prescindere da un dialogo costante con le istituzioni perché, sono il soggetto chiamato a garantire l’applicazione dei dettami costituzionali.

Il Terzo settore in Italia e in Liguria negli ultimi venti anni ha registrato una crescita esponenziale. Il comparto tocca a livello nazionale oltre 861.919 dipendenti di cui 500 mila solo nel settore sociosanitario. In Liguria le lavoratrici e i lavoratori sono circa 9 mila, 2 mila quelli presenti nell’imperiese. Numerosi sono anche gli enti che operano nel terzo settore: 362.634 in Italia, 7.630 in Liguria, tra cooperative e associazioni. Queste cifre tratteggiano un comparto florido, ma che necessita di maggiore attenzione per la buona occupazione e per il buon servizio reso all’utenza.

Uno degli obiettivi, sia a livello locale che nazionale, rimane l’apertura di tutti i tavoli di trattativa entro dicembre 2023 per il rinnovo dei Ccnl scaduti. 

La sanità italiana, come quella regionale, è una giungla e non esiste solo il nodo dei rinnovi contrattuali. “Per tutti coloro che erogano servizi sanitari pubblici pretendiamo che per la stessa professionalità e mansione venga corrisposto lo stesso trattamento economico e gli stessi diritti. Al momento, avere una sanità a misura di cittadino è un diritto costituzionale che ogni giorno viene disatteso”, dichiarano i sindacalisti.

Sara Balestra

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