Due reparti non si possono fare, ma sdoppiare il punto nascite tra Imperia e Sanremo sì. Ed è quello che la Asl1 sta per realizzare, garantendo sempre alle mamme e ai neonati il massimo della sicurezza. Basta strumentalizzazioni e illazioni politiche.
“Ieri l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha risposto alla mia interrogazione sui punti nascite nel territorio della Asl1 - interviene Chiara Cerri, consigliere regionale della Lista Toti -. Come spiegato al momento della presentazione dell'interrogazione, era necessario conoscere la reale situazione prima di dare spazio a facili e strumentali polemiche. Dalle parole dell'assessore, che ringrazio per la consueta chiarezza, Asl1 ha analizzato ogni aspetto della questione. In caso di trasferimento in blocco del punto nascite da Imperia a Sanremo ci sarebbe un abbandono consistente di personale, che renderebbe impossibile la gestione del reparto a meno di fare esagerato ricorso a contratti a gettone”.
La carenza di personale è nota, non è certo solo un problema ligure e in questa situazione sarebbe assurdo perdere ginecologi e ostetriche. Non solo. La programmazione del piano sanitario, sempre concordato con i territori, tiene presente anche altre valutazioni.
“Il punto nascite mantenuto a Imperia garantisce una posizione baricentrica tra la provincia imperiese e il ponente savonese dove è stato chiuso il punto nascite di Pietra Ligure, riversando circa 120 parti l'anno su Imperia - prosegue Chiara Cerri -. Un solo punto nascite a Sanremo era stato ipotizzato quando il numero dei parti era inferiore, oggi le condizioni sono diverse e si può lavorare su questo sdoppiamento. Ciò consentirà di partorire ovviamente anche a Sanremo. Nascere sia a Sanremo sia a Imperia si può ancora. Semplicemente la logica invita a mantenere un solo reparto. Questo significa essere responsabili e avere a cura la salute di mamme e neonati, senza speculare politicamente mettendoli a rischio per fare un po' di propaganda e creando solo allarmismi.