Domani 7 luglio, festa di San Siro, sulla piazza omonima alle ore 21 verrà celebrata una solenne Messa in onore del Santo cui è intitolata la Parrocchia, per secoli unica in Sanremo.
In passato, in tale occasione, al Prevosto ed ai Canonici, i sanremaschi conferivano le decime, di lino, orzo, grano, prodotti della vigna e fichi, per il loro sostentamento e per il culto.
Accadeva, che gli scarsi raccolti di certe annate consentissero alla popolazione di adempiere a tale obbligo con ingenti sacrifici.
Per sollevare dall’obbligo delle decime il popolo sanremasco, il sacerdote Giuseppe Maria Morardo (1692-1777) con atto testamentario costituì una rendita perpetua al prevosto e ai canonici di San Siro che rinunciavano alla riscossione delle decime .
Da allora il giorno di San Siro il popolo offre simbolicamente le mescìe, detti fioroni o ficofiori, nel ricordo dei passati conferimenti in natura.
Domani, come da diversi anni, al termine della Messa, la consegna delle mescìe verrà fatta dalla Famija Sanremasca a nome della città, per mantenere la tradizione e onorare il munifico benefattore Giuseppe Maria Morardo.
A lui vennero dedicati un busto marmoreo con iscrizione latina nella Basilica di San Siro (porta a sinistra, ingresso di fronte al battistero) eretto dalla municipalità nel 1784 e la strada che collega piazza Nota con via Martiri della Libertà.
L’iscrizione recita:”A Giuseppe Morardo, figlio di Giovanni, ottimo, benemerito e piissimo cittadino, poiché con i suoi beni la cittadinanza è stata liberata dal pagamento della quarta parte delle decime di lino, orzo, grano, prodotti della vigna e fichi, dovuta ogni anno alla chiesa parrocchiale, il popolo sanremasco secondo il decreto del Magnifico Consiglio con animo grato, pose. anno 1784”.