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Attualità | 01 luglio 2023, 17:53

Marco Damele: il custode delle erbe. Come ha raccolto e catalogato oltre 4000 specie di piante essiccate

L'erbario di Damele è anche un viaggio tra le piante che raccontano la storia e la cultura del nostro territorio

Marco Damele: il custode delle erbe. Come ha raccolto e catalogato oltre 4000 specie di piante essiccate

Marco Damele è uno scrittore, imprenditore, botanico e tecnico biologico di Camporosso, in provincia di Imperia. Da quando era bambino, ha coltivato una grande passione per le piante nelle sue escursioni nei prati e nei boschi. Da allora, ha continuato a esplorare il mondo vegetale, raccogliendo, essiccando e catalogando le specie presenti nel territorio italiano ed europeo. Il risultato è un erbario personale di oltre 4000 esemplari, che rappresenta una collezione unica e rara della biodiversità e della storia botanica del nostro paese.

 Tra le specie presenti nell'erbario, ci sono quelle più comuni e diffuse, come il papavero, il tarassaco o il trifoglio, ma anche quelle più rare e insolite, come la cipolla egiziana ligure (Allium cepa viviparum), di cui Marco Damele è uno dei principali coltivatori e custodi a livello internazionale . Si tratta di una varietà antica e preziosa, che testimonia la biodiversità del Ponente ligure.
L'erbario di Marco Damele non è solo una collezione privata, ma anche un patrimonio pubblico da condividere e valorizzare. Per questo motivo, l'autore organizza mostre ed esposizioni sensoriali dei suoi erbari in vari luoghi del territorio, per far conoscere al pubblico la ricchezza e la diversità del mondo vegetale. Inoltre, ha pubblicato un libro intitolato "Il mio erbario. Uno strumento di promozione e tutela della biodiversità", edito da Edizioni Zem, in cui presenta una selezione delle sue piante essiccate.

L'erbario di Marco Damele è anche un viaggio tra le piante che raccontano la storia e la cultura del nostro territorio. Un viaggio che parte dalle origini della botanica, quando gli antichi greci e romani studiavano le piante per le loro proprietà medicinali e magiche. Un viaggio che prosegue attraverso i secoli, quando i monaci medievali coltivavano gli orti dei monasteri e i naturalisti rinascimentali realizzavano i primi erbari scientifici. Un viaggio che arriva fino ai giorni nostri, quando le piante sono minacciate dalla distruzione degli habitat naturali, dall'inquinamento e dal cambiamento climatico. Uno strumento utile scoprire le piante come testimoni della vita sulla Terra, come fonte di nutrimento e di salute per l'uomo, come simboli di bellezza e di armonia con la natura. Un viaggio che ci fa apprezzare le piante come esseri viventi con cui stabilire una relazione di rispetto e di cura. Un viaggio che ci fa amare le piante come parte integrante del nostro patrimonio culturale.

C.S.

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