"Ma sì, facciamolo santo subito! In fondo non è che il prodotto di un modo di pensare che ormai impera nel nostro paese e del quale Imperia, con la sua piccola realtà, non è che lo specchio fedele", a dirlo è il capogruppo di "Imperia Rinasce" Ivan Bracco in risposta al Punto pubblicato da Imperianews a proposito dell'indagine che vede indagato il sindaco Claudio Scajola per presunte pressioni sull'ex comandante della polizia municipale Aldo Bergaminelli.
"In Italia esiste da secoli un assurdo paradosso: il paese che ha dato i natali a Falcone e Borsellino li ha dati anche a Riina e Messina Denaro. Bianco e nero continuano a esistere, incontrarsi e talvolta vivere fianco a fianco dai giorni della Seconda Guerra Mondiale. A volte prevale una tonalità, a volte l’altra, in un’insana alternanza che ci fa ammirare o deridere sulla scena internazionale".
"Abbiamo una delle Carte Costituzionali più belle del mondo, pensata non solo per istituire e gestire la democrazia ma anche per garantirla nel tempo; un progetto di governo ideato per assicurare a tutti i cittadini le stesse opportunità, le stesse cure, la stessa giustizia; il sogno di quanti hanno combattuto, e a volte dato la loro vita, messo nero su bianco affinché le generazioni future non debbano mai più cadere in simili aberrazioni. E noi, o almeno una parte di noi, che facciamo? Proviamo a eluderla, forzarla, cambiarla a seconda degli interessi personali".
"Giorgia Meloni sulla scena nazionale tuona che avere il 60% dei voti l’autorizza a fare e disfare quello che vuole ma non è proprio così che funziona lo Stato italiano, quello stesso Stato che lei rappresenta. Qualora non se ne fosse accorta lei è il Primo Ministro anche di quel 40% che non l’ha votata e deve anzi garantire quella minoranza che non è proprio esigua. Il nostro è uno Stato basato sulla divisione dei poteri, sulla pluralità, sul dialogo. Non sul decido io e basta che è sinonimo di un’altra forma di governo".
"Forse questo paradosso si potrebbe risolvere stimolando la gente a tornare a votare, dato che l’astensionismo delle passate elezioni è stato talmente alto che il governo attuale è stato votato solo dal 60% della metà degli aventi diritto. Allo stato attuale si avverte l’esigenza di un progetto del centro sinistra che sia serio, riformista e moderno; un progetto che rappresenti le esigenze della gente, che porti avanti le battaglie che gli italiani affrontano tutti i giorni per la sanità pubblica, per il lavoro e per la famiglia e che rispetti i diritti civili di tutta la società, minoranze comprese, senza dover ogni volta fare accordi nascosti con parti della destra nel tentativo di sgraffignare qualche posto di sottogoverno".
"I cittadini hanno necessità di un progetto e di persone credibili che operino nel rispetto della regole condivise dai padri costituenti che ricordiamo erano appartenenti a tutte le forze politiche dell’arco costituzionale (fascisti esclusi ovviamente)".
"Stessa cosa ma su scala ridotta: il sindaco Scajola, eletto anch’egli col 60% dei voti della metà degli aventi diritto, è tenuto a rispettare anche chi non l’ha votato, a dialogare con l’opposizione, (a consegnarle i documenti), a fare gli interessi di tutti i cittadini senza favoritismi, neanche quelli che gli permetterebbero di completare un progetto importante come la ciclabile".
"Scajola difensore dei cittadini? Sarebbe bello, se si battesse per tutti i deboli, non solo per quelli che possono assicurargli un tornaconto politico infatti l’invito al signor Maiolino di lasciare l’area, di cui aveva ancora diritto fino al termine del 2024, giungeva proprio da quella amministrazione che contemporaneamente gli diceva che nell’area in cui spostare la sua attività non poteva costruire nulla. Quindi ci pare ovvio ed evidente che la santità di Scajola era legata ad altri interessi che non a quelli della sopravvivenza del signor Maiolino al quale va tutto il nostro rispetto e la nostra solidarietà".