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Attualità | 25 giugno 2023, 07:11

Crisi idrica, i comuni dell'entroterra imperiese si preparano alla stagione estiva

Dopo il caso Pontedassio firmate altre ordinanze per evitare gli sprechi

Crisi idrica, i comuni dell'entroterra imperiese si preparano alla stagione estiva

I comuni dell’entroterra di Imperia si preparano a fronteggiare la crisi idrica che incombe con la stagione estiva. 

A Pontedassio il sindaco Ilvo Calzia ha dichiarato pochi giorni fa: “Dipendiamo totalmente dall’acquedotto di Rezzo e dai pozzi nell’Impero, ma anche i quantitativi di acqua di Rezzo e dei pozzi sono preoccupanti perché corrispondono ai quantitativi già bassi di agosto dello scorso anno”, sono stati riattivati i tre pozzi per incrementare l’afflusso d’acqua e il Comune ha stanziato 25 mila euro per migliorare l’efficienza dell’acquedotto. 

Sono scattate le prime ordinanze, oltre che a Pontedassio, anche a Chiusavecchia, il sindaco Luca Vassallo spiega: “Ho firmato l’ordinanza per evitare un consumo non corretto dell’acqua e i conseguenti sprechi. Mentre Sarola e Chiusavecchia non hanno problemi a Olivastri la situazione è critica, la scorsa settimana è mancata l’acqua per alcuni giorni e la zona è stata rifornita da Rivieracqua con le autobotti”. La stessa cautela emerge anche dal sindaco di Pietrabruna, Massimo Rosso: “Sono ancora attive le ordinanze dall’anno scorso sull’acqua potabile e irrigua. Resistiamo, ma cerchiamo di essere prudenti e razionalizzare”.

A Pornassio, dopo le difficoltà della scorsa estate, il sindaco Vittorio Adolfo puntualizza: “La condotta di approvvigionamento di Quarzina, sopra Ponti di Nava, lunga circa un chilometro e mezzo, è da sostituire, perde tantissima acqua circa 70 metri cubi al giorno. Riteniamo di poter far fronte all’estate perché abbiamo tolto alcune perdite importanti, abbiamo chiesto finanziamenti del PRS (programma regionale di sviluppo) per aggiustare la condotta. Il problema riguarda soprattutto la parte alta di Pornassio, nelle altre zone la situazione è buona. Al momento stiamo resistendo e attendiamo i finanziamenti”.

Mentre il sindaco di Pieve di Teco, Enrico Pira, aggiunge: “Per fronteggiare la crisi idrica cerchiamo di potenziare le vasche di raccolta e recuperare le vasche in disuso, le iniziative vanno discusse con Rivieracqua dato che ora la gestione delle dipende dal consorzio”. 

La situazione sembra tranquilla a Diano Arentino, mentre a Diano Castello nelle giornate di giovedì e venerdì è mancato l’approvvigionamento idrico, il sindaco Romano Damonte spiega: “Diano Castello solitamente non ha problemi perché oltre a essere rifornita dal Roya, ha anche centrali di pompaggio e vasche di accumulo,a bbiamo avuto problemi negli scorsi giorni, poi, per fortuna risolti”.

Anche a Dolcedo i problemi si limitano alla frazione di Boeri.

Sulle problematiche del servizio di Rivieracqua si esprime anche il sindaco di Villa Faraldi, Stefano Damonte: ”Gli scorsi anni siamo stati l’ultima ruota del carro, siamo rimasti senz’acqua a luglio, agosto e settembre. Abbiamo riattivato pozzi, ma non abbiamo una struttura che ci supporti e ci dia una mano, dobbiamo sopperire alle mancanze di Rivieracqua”.

Mentre a Vessalico, per far fronte all’emergenza siccità, lo scorso anno il sindaco Paola Giliberti ha investito nella costruzione di un nuovo pozzo: “L’intervento è stato risolutivo, non rimarremo mai più senz’acqua”. Senza il nuovo pozzo la situazione sarebbe critica, infatti spiega il sindaco: “Le sorgenti sono allo stremo, offrono solo metà del fabbisogno”. 

Sara Balestra

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