I sindaci della Valle Argentina dicono 'No' alla grande diga e chiedono un incontro al Ministero alle Infrastrutture e Trasporti ed a Rivieracqua. La richiesta è stata presentata in forma scritta attraverso due lettere e firmata da Mario Conio per il Comune di Taggia, Matteo Orengo per Badalucco, Mariano Bianchi per Montalto Carpasio, Manuela Sasso per Molini di Triora e Massimo Di Fazio per Triora.
Verso il comitato intercomunale, Taggia capofila
Si tratta dei primi passi verso la nascita di un comitato intercomunale. Taggia con i suoi 14mila abitanti e in quanto comune più popoloso della valle sarà ente capofila ed il sindaco Conio, coordinatore e portavoce. Il comitato punta a mettere nero su bianco gli intenti e quindi gli obiettivi da traguardare nella gestione dell'argomento 'diga' ma soprattutto ad adottare un discorso unitario di vallata.
No alla grande diga, sì ai piccoli invasi
Nella lettera i sindaci chiedono che Ministero e Rivieracqua rivedano il progetto intorno a cui ruota lo studio di fattibilità da 800mila euro. Gli amministratori locali vogliono arrivare al tavolo di confronto con una alternativa al 'no' contro la grande diga: piccoli invasi da dislocare in alcuni punti strategici della vallata.
Salvaguardia del territorio e confronto
"L'obiettivo principale deve essere quello di salvaguardare un territorio caratterizzato da un ecosistema di grande valore. È nostra volontà quindi aprire un confronto che porti a una progettualità che non vada a stravolgere gli equilibri ambientali, antropici e storici, consolidatisi in migliaia di anni" - scrivono i sindaci.