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Attualità | 18 giugno 2023, 18:34

Ventimiglia: al confine di Ponte San Ludovico Amnesty International ha ricordato i migranti morti in mare (Foto e Video)

Manifestazione che viene organizzata ogni anno dal 2016 a Ponte San Ludovico, luogo simbolo dal 2015

Ventimiglia: al confine di Ponte San Ludovico Amnesty International ha ricordato i migranti morti in mare (Foto e Video)

Come accade ogni anno in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, si sono riuniti oggi pomeriggio in un evento italo-francese i gruppi di Amnesty International delle Alpi-Marittime e della Liguria in territorio italiano a Ventimiglia, nella grande aiuola sul confine di Ponte San Ludovico.

Dal 2016, infatti, Amnesty International Francia e Amnesty International Italia si sono impegnate a rendere omaggio ogni anno ai migranti morti in mare o feriti nel tentativo di passare la frontiera italo-francese a Mentone. E questo accade in un luogo simbolo per i migranti che, nel 2015 iniziarono ad affollare la scogliera per due estati intere.

Nel corso dell’appuntamento odierno sono state lette alcune testimonianze sui rifugiati e si è anche svolto un flashmob sul tema ‘Il legame con e per i diritti’. Durante la manifestazione, gli interventi di Amnesty International e delle altre associazioni hanno messo in luce la situazione dei migranti in Italia e in Francia ma, in particolare, alla frontiera con le evidenze delle persone morte o ferite nel tentativo di passarla.

Secondo Amnesty International si moltiplicano le stragi, ma non gli sforzi istituzionali per fermarle. Di fronte a gravi e continue tragedie, i governi e le istituzioni europee continuano a rimpallarsi le responsabilità e a proporre ricette non solo inefficaci, ma addirittura dannose.

Il nuovo Patto su migrazioni e asilo, su cui gli stati membri dell’Unione europea hanno trovato un accordo a inizio giugno, non prevede alcuna forma efficace di solidarietà e condivisione di responsabilità tra gli Stati. Al contrario, rischia di ridurre gli standard di protezione, ad esempio prevedendo lunghe detenzioni in centri chiusi predisposti nelle zone di frontiera, e la possibilità di rinviare le persone in stati giudicati sicuri, ma che non lo sono affatto, insistendo sulle politiche di esternalizzazione e non sulla tutela dei diritti.

“Il traffico di esseri umani – sottolinea la responsabile di Amnesty International Circoscrizione Liguria Francesca Bisiani - si combatte garantendo la possibilità di chiedere asilo in modo legale e sicuro, attraverso l’istituzione di canali di accesso. Le morti in mare si evitano con operazioni di ricerca e soccorso coordinate a livello istituzionale”.

“Noi stiamo con i rifugiati”: è l’appello lanciato da Amnesty International Italia alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si può firmare sul sito della ONG per i diritti umani. Per esigere il rispetto dei diritti alle frontiere, dal giugno 2017 esiste un coordinamento di cinque ONG: la CAFI (Coordination d'actions inter-acteurs aux frontierès intérieurs) che riunisce: Amnesty International, la Cimade, Médecins du Monde, Médecins sans Frontières, Secours Catholique/Caritas.

Carlo Alessi

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