Il provvedimento anti bulli del sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra, ha fatto conoscere Riva Ligure in tutta Italia. Da quando è stato annunciato, non c'è giorno che il primo cittadino non riceva richiesta di interviste o di partecipare come relatore in convention e convegni sul tema.
"Sono almeno una trentina - analizza Giorgio Giuffra - le interviste già fatte con tutti i principali media e agenzie di stampa nazionali ma numeri a parte, mi fa piacere che si parli di questa tematica. Mi spiego, non per una pubblicità a Riva Ligure ma per l'attenzione e la sensibilità su bullismo e cyberbullismo. Mi arrivano anche numerosi inviti da enti nazionali per partecipare come ospite o relatore e spiegare le ragioni di questo provvedimento. A qualche conferenza parteciperò ma prima di tutto viene il mio impegno a fare il sindaco".
L'idea di Giuffra è semplice ma efficace: multe da 300 a 1000 euro ai genitori dei ragazzi che si rendono responsabili di atti vessatori, anche online, oppure in caso di danneggiamento del bene pubblico. Un esempio su tutti? L'altalena per disabili del parco giochi Don Luigi Aichino, incatenata, inutilizzabile perché più volte colpita dai vandali. "Questo provvedimento - puntualizza il sindaco - vuole essere prima di tutto un deterrente degli atti di bullismo e non nasce per fare cassa. Preferirei vedere una famiglia proporre un progetto educativo alternativo alla sanzione. Limitarsi alla multa è pericoloso, potrebbe veicolare un messaggio capace di alimentare differenze sociali, tra famiglie ricche e povere. Per questo puntiamo di più sulle misure alternative".
Con il provvedimento anti bulli, Riva Ligure sarà pioniere in provincia di Imperia e in Italia. "Sorprende che altre amministrazioni - commenta Giorgio Giuffra - non ci avessero ancora pensato ma non è una competizione. L'attenzione che questo provvedimento ha generato mostra quanto l'Italia viva un momento delicato: quello del bullismo è un tema che la politica deve affrontare. C'è bisogno di attenzione e di interventi concreti, già a partire dalle scuole medie. È quella la fascia più a rischio. Voglio pensare che se altri comuni non abbiano adottato un provvedimento come il nostro, sia semplicemente perché stanno adottando altri metodi per contrastare un fenomeno presente ovunque".
Che cosa farebbe, se una famiglia preferisse pagare la multa, anziché far seguire un progetto alternativo a beneficio del ragazzo? "Potrebbe accadere, certo. E ne dovrei prendere atto, probabilmente vorrebbe dire che all'interno di questa famiglia certi comportamenti per quanto sbagliati, siano del tutto sottovalutati. Se venisse scelto il progetto educativo alternativo alla sanzione - risponde il primo cittadino - mi piacerebbe vedere il ragazzo affiancato in questo cammino da un professionista che lo aiuti a capire quanto l'atteggiamento che l'ha messo nei guai sia sbagliato in una comunità. In cuor mio ho grande stima dei miei cittadini e mi auguro non si arrivi ad applicare nessuna sanzione".
Il provvedimento anti bulli adesso dovrà passare dal consiglio comunale. "Abbiamo già predisposto gli atti - conclude il sindaco - al primo consiglio comunale utile lo porremo in votazione ed a quel punto potrà essere applicato. Non intendo aspettare è prioritario".