Il torrente che nel medioevo, ma anche prima, fu chiamato "aqua Uneliae" e, dal XVII secolo, viene indicato nelle carte come Rio Imperiale o Imperio o già Impero, è all'origine del nome dell'odierna città riunificata dal 1923, divenuta a sua volta capoluogo della omonima provincia: provincia che, prima della sua istituzione, era incentrata su Porto Maurizio e confinava con Andora, ultima cittadina in provincia di Genova, prima della fondazione della provincia di Savona.
Il torrente separava un feudo imperiale della Repubblica di Genova, fungendo da confine tra il territorio onegliese e quello portorino.
Oneglia era stata sotto la giurisdizione dei vescovi di Albenga e nel 1298 fu acquistata da un ramo della famiglia Doria fino a passare nel 1576 allo Stato Sabaudo, restando, peraltro, per secoli nominalmente dipendente dall'Imperatore di Germania.
Porto Maurizio, eretto libero comune nel XI secolo, nel Duecento passò sotto il dominio di Genova, ricevendone privilegi assai rilevanti e diventando vicariato per la Liguria di Ponente.
L'Impero vide il passaggio di una nobildonna genovese, che alla fine del XVI secolo, in viaggio verso la Francia e assolte le formalità confinarie via Oneglia sabauda, restò ammirata della bellezza e della pulizia del torrente.
Oggi, al contrario, resterebbe colpita dai cumuli di rifiuti presenti sugli argini e nell'alveo, frutto della maleducazione generale e dell'incuria. Circostanza inaccettabile per un corso d'acqua che ha scritto la storia di Imperia