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Attualità | 17 giugno 2023, 09:36

Ventimiglia: domani pomeriggio a Ponte San Ludovico la 'Giornata mondiale del rifugiato'

Dal 2016 Amnesty International Francia e Amnesty International Italia si sono impegnate a rendere omaggio ogni anno ai migranti morti in mare o feriti nel tentativo di passare la frontiera italo-francese a Mentone

Ventimiglia: domani pomeriggio a Ponte San Ludovico la 'Giornata mondiale del rifugiato'

Ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, un evento italo-francese riunisce i gruppi di Amnesty International delle Alpi-Marittime e della Liguria in territorio italiano a Ventimiglia, nella grande aiuola sul confine italo-francese di Ponte San Ludovico.

L'appuntamento è alle 18 a Ponte San Ludovico, in piazzale de Gasperi. Dal 2016 Amnesty International Francia e Amnesty International Italia si sono impegnate a rendere omaggio ogni anno ai migranti morti in mare o feriti nel tentativo di passare la frontiera italo-francese a Mentone.

Il programma di quest’anno prevede, a partire dalle 18, letture di alcune testimonianze sui rifugiati e un flash mob sul tema: “Il legame con e per i diritti”. Gli interventi di Amnesty International e delle altre associazioni metteranno in luce la situazione dei migranti nei due Paesi, in particolare alla frontiera, con le evidenze delle persone morte o ferite nel tentativo di passarla. Sarà un'occasione per sottolineare anche l'importanza della solidarietà interfrontaliera fra le associazioni che operano al confine.

Secondo Amnesty International si moltiplicano le stragi, ma non gli sforzi istituzionali per fermarle. Di fronte a gravi e continue tragedie, i governi e le istituzioni europee continuano a rimpallarsi le responsabilità e a proporre ricette non solo inefficaci, ma addirittura dannose.

Il nuovo Patto su migrazioni e asilo, su cui gli stati membri dell’Unione europea hanno trovato un accordo a inizio giugno, non prevede alcuna forma efficace di solidarietà e condivisione di responsabilità tra gli Stati. Al contrario, rischia di ridurre gli standard di protezione, ad esempio prevedendo lunghe detenzioni in centri chiusi predisposti nelle zone di frontiera, e la possibilità di rinviare le persone in stati giudicati sicuri, ma che non lo sono affatto, insistendo sulle politiche di esternalizzazione e non sulla tutela dei diritti.

“Il traffico di esseri umani – sottolinea la responsabile di Amnesty International Circoscrizione Lìguria Francesca Bisiani - si combatte garantendo la possibilità di chiedere asilo in modo legale e sicuro, attraverso l’istituzione di canali di accesso. Le morti in mare si evitano con operazioni di ricerca e soccorso coordinate a livello istituzionale”.

“Noi stiamo con i rifugiati”: è l’appello lanciato da Amnesty International Italia alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si può firmare sul sito della ONG per i diritti umani.

Per esigere il rispetto dei diritti alle frontiere, dal giugno 2017 esiste un coordinamento di cinque ONG: la CAFI (Coordination d'actions inter-acteurs aux frontierès intérieurs) che riunisce: Amnesty International, la Cimade, Médecins du Monde, Médecins sans Frontières, Secours Catholique/Caritas.

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