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Attualità | 15 giugno 2023, 08:08

Da Ospedaletti a Barcellona nel mondo dei ballerini professionisti: Debora Orsino in ‘punta di piedi’

La giovane ha mosso i primi passi nel mondo della danza da bambina e ha iniziato a studiare in un’Accademia professionale all’età di 11 anni

Da Ospedaletti a Barcellona nel mondo dei  ballerini professionisti: Debora Orsino in ‘punta di piedi’

Debora Orsino, 18 anni, di Ospedaletti, dopo un lungo e impegnativo percorso di studi ha conseguito il diploma/laurea di ballerina professionista presso l’Accademia Ucraina di Balletto di Milano.

La giovane ha mosso i primi passi nel mondo della danza da bambina e ha iniziato a studiare in un’Accademia professionale all’età di 11 anni. Durante il suo percorso ha già avuto numerose esperienze di alto livello: il Concorso Internazionale Città di Spoleto, l’Accademy Summer Stage di Cesenatico, l’OnDance Workshop con Roberto Bolle e il Prague Ballet Intensive nella Repubblica Ceca. Numerose sono state anche le partecipazioni agli spettacoli dell’Accademia Ucraina presso il prestigioso Teatro degli Arcimboldi di Milano e all’Ecoteatro. Tra queste: Chopiniana, Who Cares di Georges Balanchine, Biancaneve e i sette nani, lo Schiaccianoci, Coppelia, La Bella Addormentata, Gala di repertorio, la Danza degli Zingari dal Don Quijote e La Bayadère.

Un traguardo importante, Debora, tra sacrifici e soddisfazioni: “Si, non è stato sempre facile trovare un equilibrio che conciliasse le mie necessità e i miei desideri. La danza, infatti, pur essendo una delle più belle arti esistenti, ruba il nostro tempo, le nostre energie e la spensieratezza dell’adolescenza. Ma ha anche il potere di regalare emozioni forti, è una meravigliosa forma di Bellezza e libertà. Personalmente la danza mi ha fatto acquisire sicurezza, mi ha resa fiera di ogni minimo progresso e mi ha fatto capire di non poter vivere senza di Lei ed è per questo che, nonostante il grande impegno richiesto e i sacrifici, ho portato a termine il mio percorso. E per questo ringrazio l’Accademia Ucraina di Balletto di Milano, la Direttrice Caterina Calvino Prina, il mio insegnante Pierpaolo Ciacciulli e tutto il corpo insegnanti per avermi dato la possibilità di studiare in un ambiente accogliente, sano e professionale, alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e mi ha dato il coraggio e la forza di non mollare mai e un grazie speciale lo vorrei dire al Dottor Omar Debartolomeo, 'l’ortopedico che cura i ballerini', l’eccellenza nel mondo della danza, che in tante occasioni ha rimesso insieme i pezzi dei miei piedi con le mani e con il cuore”.

Seppur giovanissima ha già interpretato un ruolo da solista. Che emozioni hai provato? “Ho avuto l’opportunità di studiare e rappresentare La danza degli Zingari, un passo a due di danza di carattere inserito nel II atto del Balletto 'Don Quijote'. Il personaggio femminile rappresenta una donna andalusa provocante, istigatrice, dal carattere forte e carismatico, ma allo stesso tempo emotiva e sensibile. Un ruolo da solista richiede una forte responsabilità, la capacità di gestire qualsiasi inconveniente con maturità e assoluta calma, e mi ha permesso di sviluppare un importante controllo delle emozioni in scena. Ho imparato a trasformare le mie insicurezze in punti di forza, a mostrarmi 'nuda' sul palco e a catturare l’attenzione del pubblico con la mia passione".

Quali sono i tuoi programmi futuri? “Nel mio futuro vedo sicuramente il desiderio di danzare senza tralasciare però la formazione culturale. Tra pochi giorni darò la maturità e proseguirò poi gli studi all’università alla facoltà di Lingue. E a Settembre inizierò la mia avventura lavorativa in Spagna, presso il Ballet de Barcelona dove ho sostenuto un’audizione, e dove seguirò un programma di trainee che mi permetterà di ballare su palcoscenici importanti e perfezionare la mia tecnica".

Insomma, un traguardo non facile ma che sicuramente ti rende orgogliosa: “Sì, infatti alla piccola me di 11 anni che lascia la propria famiglia e le proprie certezze per gettarsi tra le braccia della danza, voglio dire grazie, grazie per essere stata la sua prima forza, grazie per aver capito che con determinazione si possono ottenere grandi risultati e soprattutto grazie per aver sempre camminato a testa alta con tanti obiettivi e un grande sogno nel cuore, consapevole che, per quanta strada ci fosse da percorrere, avrebbe sicuramente amato il finale".

Redazione

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