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Attualità | 05 giugno 2023, 18:10

San Bartolomeo al Mare: giovedì prossimo un convegno sul tema ‘Siccità, alluvioni, frane: meglio, molto meglio prevenire’.

Secondo l’OMS l’Italia si colloca a un livello di stress idrico medio-alto e il 20% del nostro territorio è già considerato a serio rischio di desertificazione, con punte del 70% nel meridione, in particolare in Sicilia

San Bartolomeo al Mare: giovedì prossimo un convegno sul tema ‘Siccità, alluvioni, frane: meglio, molto meglio prevenire’.

Si svolge giovedì prossimo al centro ‘Incontro’ di giardini Primo Maggio a San Bartolomeo al Mare, dalle 18 alle 20, l’iniziativa sul tema ‘Siccità, alluvioni, frane: meglio, molto meglio prevenire’.

Secondo l’OMS l’Italia si colloca a un livello di stress idrico medio-alto e il 20% del nostro territorio è già considerato a serio rischio di desertificazione, con punte del 70% nel meridione, in particolare in Sicilia. Il processo è già in corso. Siamo quindi in presenza di un dato strutturale, per cui cambiamento e surriscaldamento climatico, siccità e fenomeni alluvionali estremi si intrecciano e si rafforzano tra loro, chiamando in causa un modello di sviluppo regressivo e invocando la necessità di risposte di fondo, radicali nella loro impostazione e realizzazione.

La nostra regione e il suo ponente non sono certo immuni da queste problematiche, anzi. Non è un caso che questa nostra iniziativa abbiamo deciso di svolgerla proprio in questi territori che, purtroppo per chi vi abita, sono rappresentativi della situazione che viviamo. Valutiamo il recente decreto siccità del governo sbagliato perché raffazzonato e ispirato, contemporaneamente, da una logica emergenziale e dal ‘richiamo della foresta’ rappresentato dalle grandi opere, più attento all’idea di far ripartire il ciclo economico che a quello di intervenire in modo efficace, incapace di misurarsi con i nodi di fondo che la strutturalità del cambiamento climatico e della siccità propongono.

Occorre, invece, battere altre strade se si vuole sul serio affrontare il nodo della siccità in termini strutturali e costruire un percorso che voglia andare alle radici del problema. Da questo punto di vista, durante il convegno saranno esposti tre grandi filoni di lavoro, da vedere in modo integrato e su cui è necessario intervenire contemporaneamente, senza segnalare particolari priorità tra esse e, tantomeno, tematizzarle in termini emergenziali.

Ovvero: favorire la conversione ecologica dell’agricoltura e dell’industria, promuovendo il risparmio e l’utilizzo efficiente dell’acqua, ristrutturare le reti idriche, ridurre drasticamente le perdite di acqua ed affrontare il dissesto idrogeologico, rinaturalizzare fiumi, laghi e foreste, arrestare il consumo di suolo anziché puntare all’artificializzazione degli interventi.

Per contrastare il cambiamento climatico, combattere la siccità e prevenire alluvioni e frane devastanti occorre un lavoro in sinergia tra tutte le istituzioni a partire dal livello centrale per arrivare, passando dalle regioni, ai nostri comuni e comunità territoriali che possono e devono svolgere un ruolo fondamentale. Tutto questo lo si potrà fare se si avrà anche il coraggio e la lungimiranza di mettere in discussione le fondamenta di un intero modello produttivo e sociale.

L’iniziativa verrà introdotta da Roberto Melone, del comitato savonese ‘Acqua Bene Comune’. Interverranno: Silvana Galassi (Ecologa, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua), Rino Tortorelli (Vicesegretario regionale ligure di Cittadinanzattiva), Mauro Giampaoli (Attac Imperia), Alberto Dressino (Geologo, del comitato savonese ‘Acqua Bene Comune’.

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