Gli alunni delle terze della scuola “Dante Alighieri”, nell’ambito del progetto di Educazione alla Legalità, hanno incontrato il sacerdote colombiano don Rito Alvarez, parroco di San Rocco a Vallecrosia e fondatore e responsabile dell’Associazione “Oasi Angeli di Pace”.
Con il suo modo accattivante e informale don Rito ha coinvolto le classi in un virtuale “viaggio” in Colombia, tra i villaggi rurali, la natura rigogliosa, le piantagioni di quella cocaina consumata poi nei paesi occidentali, per far conoscere e comprendere cosa c’è dietro il commercio di questa sostanza.
Don Rito ha illustrato gli obiettivi dell’Associazione Oasi Angeli di Pace, un’organizzazione di volontariato di Cooperazione Internazionale, nata nel 2008 a Sanremo presso la Parrocchia Santa Maria degli Angeli nel 2007, proprio per far conoscere la tragedia della cocaina in Italia e sostenere in Colombia i progetti della “Fundaciòn Oasis de Amor y Paz Ong”.
In Colombia la Fondazione si occupa di recuperare i minori sfruttati nelle piantagioni di coca o arruolati nei gruppi armati illegali come bambini soldato a servizio dei narcotrafficanti, provando a dare loro un futuro diverso. Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’obiettivo è quello di prevenire il consumo delle droghe e provare ad essere un faro nella vita degli adolescenti e delle loro famiglie facendo conoscere la tragedia della cocaina dalla produzione al consumo.
L’obiettivo fondamentale è dunque la formazione e l’educazione alla pace e i beneficiari del progetto, portato avanti con l’accoglienza dei primi dieci ragazzi, oggi sono più di centocinquanta tra bambini, ragazzi, giovani e famiglie provenienti dai territori della coca.
I ragazzi della Dante hanno ascoltato con interesse e partecipazione don Rito e guardato i filmati da lui ha proposti, sorpresi di apprendere quanto si nasconde dietro quel mondo di cui hanno informazioni superficiali.
“Conoscere è fondamentale, e poi ci possono essere passi successivi che ciascuno può fare per contribuire al lavoro dell’Associazione come il sostegno ai contadini che possono imparare a coltivare il caffè dando un’alternativa concreta allo sfruttamento che subiscono nelle piantagioni di coca, consumando il loro caffè tostato nella nostra zona - hanno commentato i ragazzi, soddisfatti, al termine dell’incontro - è stata una vera lezione di educazione alla cittadinanza”.