Il consigliere di Governo-ministro per le Relazioni Esterne e la Cooperazione Isabelle Berro-Amadeï ha partecipato al 4° Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa che si è tenuta il 16 e 17 maggio a Reykjavik (Islanda). In questa occasione il consigliere-ministro del Governo è stato accompagnato da Gabriel Revel, incaricato d'Affari ad interim e vice rappresentante permanente di Monaco presso il Consiglio d'Europa e da Elodie Brimaud, consigliere tecnico responsabile del Protocollo presso il Ministero di Stato.
Questo evento, che ha riunito la stragrande maggioranza dei 46 Capi di Stato e di Governo del membri dell'organizzazione nonché alti rappresentanti dell'Unione europea, degli Stati membri osservatori dell'organizzazione e di varie organizzazioni internazionali, era destinato a ribadire l'impegno degli stati membri nei confronti dei valori fondamentali del Consiglio di Europa, che mirano a proteggere i diritti umani, lo stato di diritto e la democrazia. In questo spirito, è stata adottata la Dichiarazione di Reykjavik per la democrazia.
"Sta a noi, più che mai, riaffermare i nostri valori per un'Europa unita", ha sottolineato Isabelle Berro-Amadeï durante il suo intervento durante il dibattito generale. Il vertice ha inoltre consentito agli stati membri di rinnovare il loro sostegno all'Ucraina e creare un registro dei danni per documentare e registrare il danno, prove e affermazioni derivanti dall'aggressione russa. 45 stati, tra cui Monaco, oltre all'Unione dell'Unione, hanno già espresso l'intenzione di contribuire al funzionamento di questo registro.
Gli Stati membri hanno, inoltre, ricordato gli obblighi che incombono alla Federazione russa, secondo il diritto internazionale, in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti di bambino e la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e abusi sessuali. Anche i Capi di Stato e di Governo hanno ribadito il loro attaccamento al sistema di Convenzione europea dei diritti dell'uomo e l'esecuzione delle sentenze definitive della Corte
Consiglio europeo dei diritti umani. Infine, hanno concordato di rafforzare le attività dell'organizzazione per la protezione di l'ambiente, per accelerare i lavori di redazione di una nuova Convenzione sulla tutela dell'ambiente attraverso il diritto penale e di considerare la creazione di un nuovo Comitato conferenza intergovernativa sull'ambiente e i diritti umani.