Le elezioni amministrative di Ventimiglia hanno per l’ennesima volta messo in luce la forbice tra le scelte dell’elettorato quando si tratta di decidere questioni romane e quando, invece, la scelta può andare a toccare dinamiche interne al proprio ‘giardino’.
Analizzando il voto nella città di confine a otto mesi dalle politiche del 25 settembre emerge un quadro completamente diverso, specie all’interno del centrodestra di governo. A fine estate a Ventimiglia, città che da tempo fa i conti con argomenti di stretta attualità molto vicini alla narrazione dei partiti di centrodestra, Fratelli d’Italia aveva ottenuto un netto 32,48% alla Camera e 33,26% al Senato seguendo così il trend nazionale. Quasi doppiata la Lega con i suoi 18,97% e 15,24%, più arretrata Forza Italia con l’8,15% e il 9,19%. Dall’altra parte della staccionata, il Partito Democratico ottenne il 12,28% alla Camera e il 12,43% al Senato.
Le dinamiche interne alla ‘triade’ di centrodestra sono però completamente cambiate al voto amministrativo, quando in ballo c’è il governo della città. Nessuno è più al proprio posto con la Lega a guidare la coalizione con il 12,45%, Forza Italia al secondo posto con l’11,23% e Fratelli d’Italia in coda con il 10,57%. Impossibile, quindi, non notare il netto calo del partito di Giorgia Meloni che, nel giro di otto mesi e nel passaggio da politiche ad amministrative, è passato da una percentuale in linea con il dato nazionale al terzo posto nella squadra del centrodestra. Forza Italia sale al secondo posto e la Lega guida la squadra.
Scende lievemente anche il consenso nel mondo del centrosinistra con il Partito Democratico che da settembre a maggio ha perso due punti scendendo al 10,79% ma piazzandosi davanti a Fratelli d'Italia.