L’ex sede della comunità montana oggi è il palazzo dei servizi sociali del Comune di Taggia. In questi anni, l’amministrazione del sindaco Mario Conio, nell’arco di due mandati, ha messo in atto una riorganizzazione del patrimonio comunale coinvolgendo anche le numerose associazioni del territorio, alcune rimaste senza sede.
La fine della Comunità Montana
È questo il caso della palazzina di via San Francesco, un immobile su tre piani che fino a qualche anno fa aveva tanti spazi inutilizzati. Qui c'erano gli uffici del comprensorio montano che rappresentava Taggia, Badalucco, Montalto Ligure e Carpasio (oggi diventati un solo comune Montalto Carpasio), Molini di Triora, Triora, Pompeiana, Castellaro e Terzorio. L’ente venne soppresso per legge regionale del 2010 entrata in vigore l’anno seguente.
L'idea
Con la palazzina in disuso al patrimonio, tra gli amministratori tabiesi è maturata l’idea di usare questi locali per dare una sede alle associazioni che si occupano di sociale. Un cambiamento seguito dagli uffici ai servizi sociali ed al patrimonio, prima da Maurizio Negroni e dall’anno scorso da Laura Cane e Manuel Fichera.
Lei, come presidente del consiglio comunale fino al 2022, è stata la prima promotrice del servizio Punto Donna, nato nel gennaio 2020 e diventato un anno fa parte integrante dei servizi sociali comunali. È stata questa la prima realtà ad ottenere una sede nello stabile di Levà e in un certo senso a dare il via al progetto del palazzo dei servizi sociali.
Da palazzina in disuso a casa dei servizi sociali
“È un cammino partito da lontano ma che oggi ci porta a dire con soddisfazione di essere riusciti ad accentrare tante realtà di aiuto del nostro territorio in un unico luogo, dando loro una casa. - commenta l’assessore ai servizi sociali di Taggia, Laura Cane - Con gli ultimi ingressi di queste settimane abbiamo occupato tutti i locali a disposizione”.
“A monte c’è stato uno studio per comprendere quali associazioni, in base alla tipologia di persone aiutate, potessero lavorare in compresenza nello stesso luogo dove è normale che ci siano spazi comuni - ricorda - Oggi, oltre al Punto Donna, nella palazzina ci sono anche: i B.A.C.A. (Bikers Against Child Abuse), l’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie) e da poco, ANGSA (Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo) ed Emila (associazione locale che accomuna genitori con figli disabili). In questo modo abbiamo dato una sede dignitosa a queste associazioni che ne avevano bisogno e aiutano tante persone e famiglie del nostro comune”.