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Economia | 04 maggio 2023, 07:14

Sanremo: il Fondo di Solidarietà Comunale ‘ruba’ 15 milioni dalle tasche di Palazzo Bellevue

Nel bilancio dell’amministrazione pesa la somma per il Fondo istituito nel 2012 come parte del disegno complessivo del federalismo fiscale

Sanremo: il Fondo di Solidarietà Comunale ‘ruba’ 15 milioni dalle tasche di Palazzo Bellevue

In un bilancio di previsione 2023/2023 approvato in consiglio tra l’entusiasmo generale dell’amministrazione Biancheri, spicca un segno meno che toglie alle casse di Palazzo Bellevue la non indifferente cifra di 15 milioni di euro.

La somma è pronta a partire da Sanremo in direzione Roma per via del Fondo di Solidarietà Comunale, un balzello notevole per una amministrazione locale che, altrimenti, potrebbe ben volentieri impiegare l’ingente cifra sul territorio. Il caso del ‘Fondo’ era già stato trattato in consiglio comunale con gli ordini del giorno del consigliere di maggioranza Mario Robaldo e del gruppo di opposizione di ‘Liguria Popolare’. Ma, ovviamente, poco può la sola voce di Sanremo. Serve una mano dalla capitale e non è escluso che la politica matuziana possa far riferimento alla rappresentanza sanremese nella maggioranza di governo. Facendo nomi e cognomi: al senatore FdI Gianni Berrino, ex consigliere comunale di Sanremo e, quindi, perfetto conoscitore della dinamiche amministrative locali. 

Come si legge su Opencivitas, portale dedicato agli enti locali promosso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Fondo di Solidarietà Comunale è stato istituito con la legge di stabilità n. 228/2012 come parte del disegno complessivo del federalismo fiscale. È uno strumento di perequazione che tiene conto dei fabbisogni standard e della capacità fiscale in un’ottica di progressivo abbandono del meccanismo basato sui trasferimenti storici, finalizzato ad assicurare un'equa distribuzione delle risorse finanziarie tra i comuni italiani.

Con le leggi di bilancio del 2021 e del 2022 sono state stanziate risorse aggiuntive sul Fondo di Solidarietà Comunale finalizzate al miglioramento di alcuni servizi di particolare importanza: i servizi sociali, gli asili nido e il trasporto degli studenti con disabilità. A queste risorse sono associati dei livelli obiettivo da raggiungere nell’offerta dei servizi, ovvero i Livelli Essenziali delle Prestazioni – LEP e gli obiettivi di servizio, e un meccanismo di monitoraggio dei risultati e di rendicontazione delle risorse. I numeri relativi alle maggiori risorse stanziate sono consultabili negli allegati alle note metodologiche discusse e approvate dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard (CTFS). Nel 2023 l’attribuzione delle risorse segue gli stessi criteri utilizzati per il fondo attribuito per l’anno 2022, ad eccezione della percentuale di risorse distribuite in base a meccanismi perequativi, che è stata adeguata a quanto previsto dalla normativa.

Per l’anno 2023 l’applicazione del meccanismo standard di riparto del fondo per i comuni delle RSO è pari a 1.880.461.531 euro e viene ripartita in due quote: la prima quota, pari a 658.161.536 euro, corrispondente al 35% della dotazione, è ripartita secondo il criterio di compensazione delle risorse storiche; la seconda quota, pari a 1.222.299.995 euro, corrispondente al 65% della dotazione, è ripartita secondo il criterio perequativo in base alla differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard. Il riparto del FSC per i comuni delle Regioni Sicilia e Sardegna si basa esclusivamente sul criterio di compensazione delle risorse storiche, che quindi non considera i fabbisogni standard e le capacità fiscali.

Un fondo che, seppure istituito con l’intenzione di ridistribuire ricchezza sul territorio, rischia di pesare non poco sulle casse delle amministrazioni in città di medio-piccole dimensioni.

Pietro Zampedroni

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