“La pista ciclopedonale appena inaugurata corre il rischio di venire spaccata nei prossimi mesi per permettere il raccordo della condotta dell’acquedotto del Roya uscente dal mare con quella preesistente e quella in fase di realizzazione”, lo scrive in una nota Imperia Rinasce
“Abbiamo appurato che il tratto indicato della ciclopedonale, un percorso di circa 300 metri della pista appena ultimata che va dall’ex passaggio a livello del Prino fino al parcheggio, è effettivamente il punto migliore per eseguire i lavori in oggetto sia per motivazioni ingegneristiche che per questioni pratiche.
"Il sindaco uscente, per dimostrare la sua grande capacità intuitiva, come già per le spiagge del Prino, ha chiesto di deviare la condotta sulla vicina via Lamboglia ma così facendo lo scavo interesserebbe l’ingresso degli stabilimenti balneari e tutte le attività di ristorazione presenti sulla via che rischierebbero di vedere compromessa gran parte della stagione balneare. Senza considerare che in quella zona sono state rinvenute dei resti archeologici di epoca romana. Non sembra nemmeno auspicabile rimandare a settembre l’inizio dei lavori in quanto allo stato attuale la condotta non riesce ad assicurare una fornitura idrica costante e guasti e rotture si verificano con frequenza preoccupante".
"Il sindaco uscente, che da poco è anche commissario Ato idrico, non ha probabilmente tenuto conto della programmazione delle opere pubbliche primarie come, appunto, gli acquedotti e nemmeno dei fondi pubblici già impiegati e di quelli che dovranno essere spesi per rifare opere così importanti. D’altra parte il sindaco non può nemmeno dire che non era a conoscenza della costruzione dell’acquedotto e dei suoi tempi di realizzazione in quanto proprio lui da due anni ha sponsorizzato progetti di società private perché risolvessero il problema idrico".
"Anche in questo caso, come per i lavori della spiaggia del Prino, è giusto che siano i nostri concittadini a valutare se gli interventi sono stati realizzati nel miglior modo possibile o dovevano essere gestiti in altro modo".