Le più importanti aziende del settore floricolo, vivaistico, piante grasse, ibridazione e orticole, insieme ad altre realtà del settore agricolo come gli agriturismi hanno organizzato per domani alle 16, al teatro comunale di Ventimiglia, un incontro con tutti i candidati sindaci per illustrare la situazione del settore.
Settore vivo ed effervescente, con grandi numeri occupazionali, reddito prodotto e potenzialità di sviluppo se adeguatamente supportate da una amministrazione lungimirante. Il comparto dell’agricoltura nel comune di Ventimiglia si riassume in queste cifre:
- Titolari partita iva circa 450 imprese con un giro di affari stimato intorno ai 50 milioni di euro, con prodotti presenti in tutti i principali mercati mondiali
- Circa 500 ettari coltivati di cui 300 floricoli (Ventimiglia è uno dei tre principali comuni agricoli della Liguria)
- Con circa 1.000 persone occupate tra titolari, coadiuvanti familiari e dipendenti
- Con circa 1.000 Pensionati agricoli (pensionati che, continuando a svolgere attività in agricoltura, mantengono l’iscrizione nella relativa gestione previdenziale e assistenziale agricola)
Cosa chiedono questi imprenditori agricoli? Che si cominci a rendersi conto che sono una solida realtà proiettata verso il futuro ma necessita di attenzione su alcune tematiche che sono irrimandabili. A cominciare dal problema dell’acqua, che si cominci a riflettere come realizzare degli invasi per poter disporre di questa fondamentale risorsa per l’agricoltura. Che si cominci a pensare come poter riutilizzare le acque reflue, debitamente trattate, per usi agricoli.
Un piano di recupero e sistemazione delle vasche esistenti che potrebbero essere di sollievo per i momenti critici di siccità. Che si chieda di ripristinare i contratti di fornitura dell’acqua in agricoltura senza l’aggravio della depurazione. Altro problema d’affrontare senza rimandi è quello dei cinghiali con tutti i sistemi possibili ma in maniera sistematica, i danni alle colture e alle strutture cominciano ad essere insostenibili. Questo insieme a una serie di richieste fondamentali per permettere alle aziende di poter lavorare in serenità come l’accensione dei fuochi in agricoltura e lo smaltimento dei rifiuti agricoli.
La proposta finale è quello di un patto per il territorio: la prossima amministrazione deve impegnarsi a creare una commissione permanente composta da un assessore o un consigliere delegato che insieme a esponenti del settore si incontrino per risolvere i problemi su esposti e creare nuove opportunità di crescita per il territorio.