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Attualità | 20 aprile 2023, 16:24

Ventimiglia: recuperate tre reti fantasma nell’area di tutela di Marina di Capo Mortola (Foto)

“Le reti fantasma sono quelle reti, o quel che resta di loro, ma anche lenze, ami e tutti quegli attrezzi da pesca abbandonati o persi, che normalmente rimangono invisibili e che giacciono sui fondali"

Ventimiglia: recuperate tre reti fantasma nell’area di tutela di Marina di Capo Mortola (Foto)

Si avvia alla sua conclusione il progetto “Mare d’Amare” realizzato dalla Onlus Worldrise, grazie al supporto della Bcorp Davines Spa, il cui brand di skin care (comfort zone) ha sostenuto il progetto e con la supervisione scientifica della biologa marina Monica Previati.

“Le reti fantasma - ci racconta la biologa - sono quelle reti, o quel che resta di loro, ma anche lenze, ami e tutti quegli attrezzi da pesca abbandonati o persi, che normalmente rimangono invisibili e che giacciono sui fondali. Purtroppo, come spesso accade in mare, di questo enorme problema non si ha una vera e propria consapevolezza e solo chi opera nel settore ne comprende a pieno le disastrose conseguenze. Le reti fantasma, infatti, rappresentano una delle più consistenti minacce all’ecosistema marino poiché sono una delle fonti principali di inquinamento da plastica e, una volta disperse sul fondale, continuano a “pescare” passivamente, intrappolando, ferendo e uccidendo migliaia di pesci, tartarughe e cetacei. Inoltre, sotto la spinta delle correnti, continuano incessantemente ad abradere il fondale, ferendo e uccidendo anche coralli, spugne e tutta quella categoria di organismi bentonici che, rimanendo attaccati al fondo, non possono scappare”.

“Grazie al progetto Mare d’Amare, con il supporto tecnico-logistico della ASD Pianeta blu diving di Luca Coltri e la supervisione della Guardia Costiera”, conclude la biologa Monica Previati, “è stato possibile realizzare il recupero di 3 reti fantasma presso l’Area di Tutela marina di Capo Mortola, liberando così decine di metri quadrati di fondale e migliaia di organismi”.

“Inoltre”, interviene il biologo marino Sergio Cotta collaboratore dell’asd Pianeta blu, “sono state realizzate due lezioni presso le classi IV del liceo statale Aprosio, raccontando agli oltre 50 studenti non solo le bellezze naturalistiche del mare di Ventimiglia, e soprattutto dell’Area di Tutela Marina di Capo Mortola, ma anche le problematiche legate alle reti abbandonate. Inoltre, in collaborazione con lo staff del porto di Cala del Forte e grazie anche alla presenza della Guardia Costiera, abbiamo potuto mostrare agli studenti i danni che le reti stesse provocano al fondale marino”.

Per la onlus Worldrise questo non è il primo progetto dedicato alle reti fantasma e grazie al supporto della Bcorp Davines Spa, il cui brand di skin care (comfort zone) ha sostenuto il progetto e con il video operatore Luca Coltri, sarà realizzato un video condiviso sui social per poter raccontare sì le fasi salienti del progetto ma anche quello che ognuno di noi può fare per proteggere il mare e quindi la salute nostra e del nostro pianeta.

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