La Corte di Giustizia europea ha emesso oggi la sentenza relativa alla Direttiva Bolkenstein e alle concessioni per gli stabilimenti balneari. Nella sentenza viene chiarito che, prima di procedere ad eventuali gare per le concessioni, lo Stato dovrà mappare e verificare la consistenza di spiagge libere lungo le coste.
Spiega Fabio Viale, Presidente provinciale del Sib, il Sindaco dei Balneari della Confcommercio: “Chi si aspettava che questa sentenza fosse un missile contro i balneari è rimasto deluso, perché questa sentenza, sostanzialmente, ribadisce che l’applicabilità della Direttiva è subordinata alla scarsità di risorse, che deve essere verificata e precisa anche che spetta allo Stato verificarla, decidendo se farlo su scala nazionale o locale. In sostanza, l’applicabilità della Direttiva Bolkestein è subordinata alla mappatura delle coste, che, come detto, deve essere fatta dallo Stato, per verificare se veramente vi sia o meno scarsità di spiagge libere e quindi disporre l’applicazione della normativa. Il Consiglio di Stato aveva detto che dovevamo andare subito a gara, prendendo per buoni di dati di Legambiente circa la supposta scarsità di spiagge libere, mentre la Corte europea non pone vincoli temporali ed evidenzia la necessità di procedere a una mappatura reale delle coste. Nelle ultime procedure di infrazione emesse ieri dall’Europa, l’Italia ha raggiungo le 83 infrazioni e fra queste non c’è la questione dei balneari. Per ciò che ci riguarda esiste solo una lettera di richiamo di due anni fa”.
Conclude Viale: “Auspichiamo che il Governo colga l’occasione che viene data anche da questa sentenza per legiferare sulla questione e porre fine una volta per tutte al problema”.